Roberto Calderoli, senatore della Lega, sin dai primi giorni dall'insediamento del governo giallorosso è stato uno dei più bellicosi contestatori. Aveva annunciato un'opposizione durissima, con tutte le armi democratiche e parlamentari a disposizione della Lega. Adesso in un'intervista rilasciata a Libero, tra i diversi temi trattati, si è soffermato su quelli che potrebbero essere gli scenari prossimi per l'esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Il senatore ha sottolineato come, a suo avviso, nel mese di gennaio 2020 potrebbe accadere qualcosa di grosso, in grado di minare alla stabilità della maggioranza.

Una scadenza che tra l'altro, coincide con la necessità di fare i conti con quelli che saranno i risultati delle elezioni regionali. In Calabria ed in Emilia Romagna il prossimo 26 gennaio si voterà per rinnovare i governi regionali.

Calderoli parla di una finestra di voto di due mesi

E' noto come Calderoli sia impegnato a promuovere un referendum destinato ad abolire la parte proporzionale del Rosatellum. Nell'ambito dell'intervista, però, svela alcuni retroscena: "Ci sono otto consigli regionali disposti a difendere l'ammissibilità del quesito e a sollevare un conflitto di attribuzione dei poteri". A ciò aggiunge il fatto che la combinazione tra il referendum sulla legge elettorale ed il taglio dei parlamentari aprirebbe una finestra di voto per tornare alle urne con gli attuali 945 parlamentari.

Calderoli: 'È tutto un flusso'

Questa sua considerazione sulla finestra di un paio di mesi per tornare alle elezioni, rende quasi fisiologica la formulazione di una domanda relativa alla possibilità concreta che il governo salti. Calderoli sembra essere chiaro: "E' tutto un flusso". E spiega anche perché: "Renzi rompe ogni giorno, Di Maio perde i pezzi, la Carfagna si fa la Lega Sud dentro Fi".La domanda, poi, si fa incalzante: "Calderoli salta tutto?".

A quel punto il senatore è più chiaro: "Dal 15 al 30 gennaio accadrà qualcosa di grosso, il clima si surriscalda". "Siamo - evidenzia - alla sindrome cinese: Se il nocciolo del reattore si fonde nulla potrà fermarlo. Io - assicura - farò di tutto per agevolarlo". Calderoli ha, inoltre, sottolineato come vorrebbe che tutto accadesse in modo naturale, senza cambi di casacca per le poltrone.

"Mi fanno schifo" ha tuonato. Adesso non resta che attender se la previsione fatta dal senatore della Lega avrà riscontro nei fatti. Resta, come detto, da considerare la variabile regionali. In Emilia Romagna ed in Calabria il governo sa di vivere passaggi che potrebbero essere cruciali in fatto di consenso, dopo il brutto ko incassato in Umbria.