Manca ormai praticamente un mese al momento in cui l'Emilia Romagna sarà chiamata a recarsi alle urne. Si tratterà di un passaggio cruciale per una delle regioni più importanti d'Italia sotto il profilo economico, perché occorrerà stabilire se si sceglierà di dare continuità al lavoro di Bonaccini o di svoltare a destra con Lucia Borgonzoni. Questa è, però, la fase in cui ci si affida ai sondaggi per provare a capire cosa davvero potrà accadere con lo spoglio. L'ultimo sondaggio Demopolis regala uno scenario in cui il candidato uscente del centrosinistra si troverebbe con un margine non molto ampio sulla sfidante.

Esattamente il 2%. Prendendo in considerazione anche il fatto che il centrodestra, secondo il sondaggio, sarebbe avanti, si capisce come Bonaccini potrebbe portare a casa la vittoria, ma con fatica.

Emilia Romagna roccaforte rossa

Quanto potrebbe accadere in Emilia Romagna, come è noto, potrebbe avere ripercussioni a livello nazionale. Da tempo è noto, ad esempio, come la sconfitta in Umbria abbia rappresentato una brutta battuta d'arresto per l'attuale governo giallorosso in fatto di consenso. L'affermazione del centrodestra nella regione del centro Italia è stata vissuta con particolare soddisfazione dai protagonisti, considerato che si trattava di una vera e propria roccaforte rossa espugnata da una coalizione che, fino ad allora, aveva avuto difficoltà a conseguire risultati importanti.

L'attuale funzione dei sondaggi, sul piano dei ragionamenti, è quella di prendere atto del fatto che, alcune rilevazioni raccontano come per il centrosinistra potrebbe essere tutt'altro che facile in un'altra regione storicamente 'rossa' come l'Emilia Romagna. Il sondaggio di Demopolis per Citynews evidenzia come, al momento, Stefano Bonaccini sia davanti a Lucia Borgonzoni, ma con un margine che non assicura alcun tipo di tranquillità.

Soprattutto in un periodo in cui, in politica, si parla molto di consenso volatile.

Male il candidato del M5S

In Emilia Romagna il Movimento Cinque Stelle tornerà a correre da solo, dopo il flop in Umbria. Tuttavia, i risultati che gli accredita Demopolis non sono certo lusinghieri. Per il candidato pentastellato Simone Bernini, infatti, c'è un consenso stimabile in una percentuale oscillante tra il 5 ed il 9%.

Volendo considerare il valore medio, si può parlare del 7%. Lucia Borgonzoni, invece, è stimata tra il 41% ed il 47%. Il suo valore centrale è esattamente il 44%, che vale un ritardo di due punti percentuali sul 46% di Stefano Bonaccini. Per il candidato del centrosinistra la forbice è tra il 43% ed il 49%. Ricordando che, per le regionali, è possibile il voto disgiunto, ad alimentare la possibilità che le elezioni possano essere molto incerte c'è la rilevazione relativa alle coalizioni. Il centrodestra tocca il 45%, superando il centrosinistra al 44%; per il Movimento Cinque Stelle l'8%.