Mancano ormai meno di due mesi alle elezioni regionali in Emilia Romagna, in programma il prossimo 26 gennaio. Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni si contendono la presidenza di una delle regioni più importanti d'Italia sotto il profilo economico ed industriale. Si tratterà di una tornata elettorale il cui risultato potrebbe persino influire sugli sviluppi della politica nazionale e sul futuro del governo. Nel frattempo continuano a uscire sondaggi che raccontano quali potrebbero essere gli scenari dati dai risultati, sulla base di quelle che sono le rilevazioni statistiche.

In particolare quella pubblicata da Affari Italiani e commissionata ad Mg Research testimonia come, negli ultimi quindici giorni, la candidata leghista abbia leggermente perso terreno. Questo, naturalmente, pone lo sfidante del centosinistra, adesso, sempre più vicino alla Borgonzoni. Si parla di appena mezzo punto di distanza.

La campagna elettorale è già iniziata

Non è un mistero che l'Emilia Romagna venga oggettivamente considerata una regione "rossa". Matteo Salvini conta, però, di replicare il successo ottenuto in Umbria, dove un'altra roccaforte della sinistra è stata espugnata dal centrodestra. Il leader del Carroccio sta conducendo una campagna elettorale particolarmente attenta ai centri più grandi e più piccoli della regione, sulla falsariga di quanto avvenuto in Umbria.

Non bisogna, però, dimenticare che l'Emilia Romagna è anche il luogo dove è nato il così detto movimento delle Sardine.

Il compito, perciò, non sarà facile e questo viene testimoniato dalle variazioni di consenso che sono state rilevate dall'ultimo sondaggio Mg Research. Lucia Borgonzoni, secondo l'istituto, resta in vantaggio.

Tuttavia, l'indagine commissionata da Affari Italiani pone in evidenza come, nelle ultime rilevazioni, l'esponente della Lega abbia perso un punto. Questo si traduce nel fatto che la sua forbice di consenso è stimabile tra il 43 ed il 47%. Per convenzione, però, si può andare a prendere il valore centrale (47%), da utilizzare poi come termine di paragone con quanto viene riconosciuto a Bonaccini.

Manca il nome del candidato M5S

Il governatore uscente, al momento, viene accreditato di percentuali che oscillano tra il 42,5% ed il 46,5%. Rispetto a due settimane fa si registra perciò un miglioramento dello 0,5%. Andando, inoltre, a prendere il valore medio (44,5%) si nota come adesso i due candidati sarebbero vicinissimi e distanziati di solo mezzo punto. Il dato curioso è che esiste una percentuale per un eventuale candidato del Movimento Cinque Stelle, ma al momento non c'è ancora il nome. Gli si riconosce un consenso tra il 7 ed il 9%, con valore medio 8%, con un guadagno di un punto rispetto ad una settimana fa.