Continua a far discutere anche durante la trasmissione Otto e mezzo l'episodio della citofonata di Matteo Salvini all'abitazione di un presunto spacciatore di droga nel quartiere Pilastro di Bologna. La conduttrice del talk show di La7, Lilli Gruber, si è confrontata con il direttore de Il Giornale, Alessandro Sallusti, nella puntata andata in onda venerdì 24 gennaio.

La Gruber ha sostenuto la tesi che un politico, soprattutto se ha ricoperto la carica di ministro dell'Interno fino a pochi mesi fa, non può permettersi di affrontare in quel modo il problema dello spaccio di stupefacenti nel nostro Paese.

La contro tesi proposta da Sallusti a Otto e mezzo è, invece, che i veri violenti siano sempre i pusher e che quello di Salvini sia stato un gesto dimostrativo che è piaciuto alla gente.

Scontro su Salvini a Otto e mezzo tra Gruber e Sallusti

"Matteo Salvini è stato ministro dell'Interno per 14 mesi, ma non 10 anni fa, cinque mesi fa. Cosa fa il rivoluzionario, quello che cerca di scassare tutto andando a citofonare, interpretando così le inquietudini delle persone?", si chiede polemicamente Lilli Gruber durante Otto e mezzo. La giornalista ammette che: "Nessuno mette in dubbio il fatto che ci siano tanti italiani che abitano nelle periferie e che faticano ad adeguarsi ai tanti cambiamenti di questi ultimi anni".

Ma la sua domanda ad Alessandro Sallusti è: "Se un politico non debba risolvere questi problemi seriamente, oppure se debba sfruttare le inquietudini e le paure e alimentarle. Questo è il punto. O no Sallusti?".

Otto e mezzo, l'opinione di Sallusti: 'Salvini non è andato a citofonare a caso in quella casa'

"Lo ripeto, io non l'ho trovato un gesto esemplare - Sallusti prende inizialmente le distanze dalla citofonata di Salvini - ma, proprio perché è un fresco ex ministro degli Interni, io penso che non sia andato a caso a citofonare in quella casa.

Penso che abbia preso magari qualche informazione avendone la possibilità, quindi sia andato praticamente a colpo sicuro".

Lilli Gruber a quel punto prova a contestare che "forse quando stava al Viminale, faceva il ministro dell'Interno, forse poteva occuparsi di questo quartiere del Pilastro dove è andato poi a citofonare".

La conduttrice di Otto e mezzo si dice "d'accordissimo" con il collega, visto che "nulla è lasciato al caso nella comunicazione e nella campagna elettorale di Salvini. E un po' fanno impressione anche i giornalisti che, invece di fargli delle domande, ridacchiano".

Sallusti a Otto e mezzo: 'La gente trova violenti gli spacciatori, non Salvini'

Il dibattito a Otto e mezzo sulla citofonata di Salvini prosegue. "Guarda che c'è stata la violenza di Salvini. Ma c'è stata anche la violenza degli spacciatori, perché quel ragazzo ha dei precedenti riferiti allo spaccio della droga", tiene il punto Sallusti.

"Scusa Alessandro, non il ragazzo minorenne, sono suo fratello e suo padre che ora hanno un regolare lavoro", prova a contraddirlo la Gruber.

"Ma anche se fosse minorenne - sbotta allora il direttore - se danno la droga a mio figlio non è che mi interessa quanti anni ha il pusher. Fa il pusher. La gente trova violenti gli spacciatori non Salvini".

Chiosa finale riservata alla padrona di casa di Otto e mezzo: "Ho capito. Allora diciamo che si aprono problemi su tutti i fronti: i genitori su come fanno i genitori, i politici su come intendono fare Politica per risolvere i problemi. L'ordine pubblico, la sicurezza. Però è nostro dovere ricordare che Salvini ha fatto per 14 mesi il ministro dell'Interno, facendo sempre il Salvini di lotta e di governo".