Il Parlamento italiano non si riunisce dall’11 marzo. I parlamentari di Camera e Senato non si vedranno tra l'altro prima del 25, data fissata per la riapertura di Montecitorio e Palazzo Madama.
Ma, vista l’emergenza Coronavirus in atto, anche questa data non è poi così certa. Il Presidente della Camera, Roberto Fico, ha comunque lanciato un accorato appello ai suoi colleghi a presentarsi fisicamente nelle aule istituzionali perché, ha affermato, “non si può fare tutto da remoto” via internet. Ben più duro e diretto di lui si è dimostrato il giornalista Nicola Porro che ancora in quarantena nella sua abitazione per i postumi del Covid-19, si è polemicamente chiesto perché i parlamentari non vadano a lavorare in questo momento così difficile per il Paese.
'Chi se ne frega se si beccano il coronavirus, l'ho preso io lo possono prendere anche loro'.
L’appello del Presidente della Camera Fico ai parlamentari: ‘Non si può fare tutto da remoto’
Contro la chiusura del Parlamento si è espresso in queste ultime ore anche il Presidente della Camera. Intervistato da Radio 24, Roberto Fico ha ribadito la necessità di restare tutti uniti il più possibile per fronteggiare l’emergenza coronavirus difendendo allo stesso tempo la “funzione legislativa della Camera. Una funzione - precisa rivolgendosi a tutti i parlamentari - che consiste nell'esercitare la democrazia, migliorare i decreti legge, venire incontro a chi lavora sul campo ed ha bisogno del Parlamento che legiferi” considerato che, conclude, “non si può fare tutto in remoto”.
Nicola Porro contro i parlamentari
“Le imprese devono lavorare ora perché altrimenti sono morte. E quando saranno morte tutte le imprese, non potranno pagare i parlamentari - tuona Porro durante la sua consueta rassegna stampa del 20 marzo - ma vi sembra normale che i parlamentari non si riuniscano in parlamento? Ma vi sembra una cosa normale che oggi, come dice qualche giornale, la supplenza sia tenuta dal Presidente della Repubblica che chiama i Governatori delle Regioni e che fa i suoi affari?
Ma vi sembra normale che i nostri parlamentari oggi non si presentino e non facciano da due settimane una riunione in parlamento?”.
‘Il coronavirus me lo sono preso io, se lo possono prendere loro’
“Chi se ne frega se prendono il coronavirus - prosegue poi Nicola Porro nel suo sfogo - me lo sono preso io, se lo possono prendere loro.
Se non hanno problemi di immunodeficienze, se non hanno più di 80 anni, andassero in Parlamento con la mascherina e facessero il loro mestiere, come lo fanno le commesse nei supermercati e come lo fanno gli operai nelle fabbriche per farci mangiare. Mentre i parlamentari zitti come dei sorci, sono due settimane che non si riuniscono. E in questo momento - si rivolge agli italiani - volete tutti quanti chiudere l’Italia, volete che il governo decida tutto. Ma volete affidare a Casalino e a Conte la gestione di questo Paese o affidarsi invece al Parlamento?".