Quella di Stefano Buffagni non è una voce qualunque. E' quella del vice Ministro dello Sviluppo Economico del Governo italiano e, in un'intervista rilasciata a 'Il Fatto Quotidiano', ha manifestato un punto di vista piuttosto critico sugli attuali scenari delineatisi all'interno dell'Unione Europea. Non è un mistero che, al momento, l'Italia si sarebbe aspettata maggiore solidarietà sul fronte economico in piena emergenza Coronavirus. Secondo, però, quella che è l'opinione di Buffagni lo scarso aiuto proveniente dal Nord Europa potrebbe essere l'espressione di un desiderio inconfessato.

A suo dire nel mirino ci sarebbe l'intenzione di spronare l'Italia a far leva sull'altissimo risparmio privato dei cittadini italiani a fronte di un elevato debito pubblico.

L'Europa per Buffagni rischia il declino

Il coronavirus avrà effetti economici particolarmente rilevanti. L'Italia è ferma da un mese e chissà per quanto ancora i giri del motore economico saranno lontani dall'essere al massimo per evitare che il virus si propaghi. Buffagni, con molta franchezza, segnala che dall'Europa ci si aspettava maggiore aiuto. "Le risposte date fino a ora sono state del tutto insufficienti - rivela - Di fronte agli Usa e alla Cina che mettono in campo misure enormi, l'Europa deve alzare l'asticella o verrà schiacciata".

Per Buffagni nel mirino c'è il risparmio privato italiano

L'Italia, al momento, ha visto le sue proposte sbattersi su pozioni che fanno quasi da muro. Tra i Paesi che vengono accusati di un'azione di questo tipo ci sono Germania e Olanda. Paesi che, però, secondo il vice ministro potrebbero non aver fatto bene i conti. A suo avviso il Paese teutonico rischia di diventare il vertice di un continente in declino, mentre bisognerebbe intervenire nei confronti del doping fiscale messo in atto dagli olandesi che tolgono gettito agli altri stati membri.

Chiaro il riferimento ad alcune grandi aziende, anche italiane, che hanno spostato la loro sede ad Amsterdam e dintorni. L'idea di Buffagni sul perché i così detti 'Falchi del nord' appaiano su posizioni irremovibili è chiara. "Il desiderio inconfessato - evidenzia - è costringerci a fare ricorso al nostro grande risparmio privato per sostenere il maggiore debito".

Buffagni ha inoltre sottolineato come in una fase così critica a livello sanitario ed economico sia sbagliato pensare a scenari politici diversi da quelli che, al momento, prevedono Giuseppe Conte premier. Le priorità sono salvaguardare la salute dei cittadini ed evitare che la crisi generi perdite di posti di lavoro in un'economia che, a lungo, pagherà gli effetti del coronavirus.