Il Codacons sta preparando una grande causa risarcitoria contro il Governo cinese, accusato di aver comunicato con colpevole ritardo alla comunità internazionale i dati sulla diffusione del Coronavirus, contribuendo così alla sua enorme propagazione in tutto il mondo. Ad annunciare una vera e propria class action contro la Cina, preparata insieme ad uno studio legale americano specializzato, è la stessa associazione nata con lo scopo di difendere i diritti dei consumatori e l’ambiente. Il Codacons pubblica, infatti, sul suo sito ufficiale il comunicato con cui conferma che la preparazione dell’azione legale è già in corso.

Il comunicato del Codacons: ‘Maxi causa risarcitoria contro lo Stato cinese’

Il comunicato stampa del Codacons in cui si annuncia una class action contro la Cina, porta la data di giovedì 23 aprile. Il Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, Codacons appunto, accusa il Governo cinese di aver provocato “danni da pandemia”. Per questo dichiara aperte da oggi le adesioni, ovviamente a titolo gratuito, di tutti i cittadini italiani che lo riterranno opportuno. Non solo le persone contagiate, o i parenti delle vittime dunque, ma anche tutti coloro i quali sono stati “costretti” a restare chiusi nelle proprie abitazioni a causa del coronavirus.

Azione legale del Codacons insieme ad uno studio americano

L’azione legale del Codacons, si legge nella nota, sarebbe in corso di preparazione in tandem con lo studio legale statunitense ‘Kenneth B. Moll’, specializzato proprio in class action in “ambito sanitario”.

Insomma, quello che ha in mente il Codacons è una enorme causa di risarcimento danni contro il Governo di Pechino, responsabile a dire dei suoi accusatori di aver contribuito a diffondere il coronavirus per il ritardo con cui sarebbero stati comunicati e trattati i “casi di contagio registrati”.

‘Cina responsabile della diffusione del coronavirus’

Il Governo “autocratico” cinese, accusa il Codacons, sarebbe stato a conoscenza già nel periodo 5-17 gennaio di centinaia di casi compatibili con i sintomi del coronavirus. Dunque, il ritardo nel fornire al resto del mondo notizia al riguardo sarebbe stato di almeno 13 giorni.

Fatto che, secondo gli estensori della nota, proverebbe la responsabilità della Cina nella diffusione della pandemia a livello globale. Per questo grave motivo, conclude il Codacons, l’iter per una class action dei cittadini italiani sarebbe già stato avviato. Non è escluso, però, che la denuncia possa essere presentata negli Usa, dove esiste una legislazione in merito più efficace di quella italiani.