Sono passate due settimane dall'ultima apparizione in pubblico del dittatore nordcoreano Kim Jong-Un. Un'assenza che fa rumore, specialmente in un periodo storico come questo segnato dal Coronavirus e che stride con la sua figura, costantemente sotto i riflettori. Col passare dei giorni si è dunque infittito il mistero della sua assenza ed è diventata sempre più insistente la voce secondo cui il politico starebbe lottando tra la vita e la morte o che potrebbe essere già morto da qualche giorno.
TMZ: 'Kim Jong-Un potrebbe essere morto dopo un intervento chirurgico'
A dare adito ai rumors riguardanti la presunta morte del leader supremo ci ha pensato il sito americano TMZ, noto particolarmente per le sue esclusive. Secondo quanto riportato dal giornale online sono due le storie che rimbalzano dal continene asiatico, entrambe accomunate dallo stesso finale: la morte di Kim.
Il primo rumors, che gira attualmente in Cina, parlerebbe di un infarto avvenuto durante una sua visita che avrebbe reso vano qualunque tentativo di salvataggio. Tuttavia questo racconto sembrerebbe esser stato smentito da una fonte interna che avrebbe attribuito la morte del dittatore ad un errore in sala operatoria da parte del chirurgo, frutto anche del terrore psicologico causato dalla figura del politico.
L'assenza di comunicazioni ufficiali sembrerebbe smentire da sé il presunto decesso. Tuttavia, la Corea del Nord non è nuova a nascondere notizie di una certa rilevanza e soprattutto non sarebbe la prima volta che la morte di un dittatore verrebbe nascosta per poi essere annunciata a distanza di tempo. Difatti ciò è già accaduto in passato.
Ci ha pensato Qing Feng (vicedirettrice dell’emittente satellitare di Hong Kong “Hkstv” e nipote dell’ex ministro degli Esteri Li Zhaoxing) a ricordare come nel 1994 la popolazione nordcoreana dovette attendere trentaquattro ore prima di essere ufficialmente informata della morte del nonno di Kim, Kim Il-sung e ben cinquantuno furono invece le ore che passarono dalla morte di Kim Jong-il alla diffusione del comunicato inerente il suo decesso, avvenuto nel 2011.
Chi al potere dopo di lui?
Laddove la notizia venisse confermata in un futuro prossimo, ci sarebbe da sciogliere un altro quesito inerente il sostituto. Dopo la morte di Jong-nam (su cui ancora vi sono misteri) e la "scelta" del fratello, Jong-chul, di allontanarsi dalla realtà Politica nordcoreana, l'unica soluzione rimasta sarebbe quella di affidare la guida del paese alla sorella di Kim Jong-Un: Yo-jong. Quest'ultima, già membro supplente dell'ufficio politico della Corea del Nord e direttore del dipartimento per l'agitazione e la propaganda del Partito del Lavoro di Corea, è sempre stata al fianco del fratello durante il suo decennio di potere. Una soluzione logica dunque, se non fosse per lo scetticismo nel vedere una donna per la prima volta al vertice del paese.