Flavio Briatore è tornato a parlare di Coronavirus e dell'impatto che potrà avere sull'estate in corso. Lo ha fatto da ospite di Stasera Italia e soprattutto da imprenditore che ha interessi nel settore turistico. Ha sottolineato, infatti, come il clima vigente in Italia sia quasi un deterrente rispetto alla possibilità che si torni a vivere in maniera tale da dare linfa a certe attività. Briatore ha evidenziato da una parte la necessità di trovare soluzioni che diano anche garanzie sul fronte sanitario, tornando a calamitare arrivi di stranieri che portano capitali in Italia.
Dall'altra ha manifestato una critica aperta verso il mondo con cui viene trattato a livello mediatico l'attuale fase della pandemia nel Bel Paese.
Coronavirus: Briatore contro il modo in cui ci si approccia al problema
Rispetto a quello che sarà l'orizzonte economico della 'bella stagione' Briatore ha ammesso un certo pessimismo. "Sarà un'estate molto, molto difficile". Previsione che nasce dal come la gente si sta approcciando al problema per effetto del sistema di trattazione delle notizie da parte dei media. Per dare l'idea del concetto a cui fa riferimento, l'imprenditore sottolinea cosa accadrebbe se, da un giorno all'altro, in una zone la Lombardia si passasse da zero a un morto. "Diranno - evidenzia - che i morti sono aumentati".
Concetto espresso per mettere in evidenza che numeri infinitamente più piccoli di quelli di marzo ed aprile, verrebbero quasi, a suo dire enfatizzati. "Stiamo terrorizzando la gente. Non ci sono trasporti aerei. In Italia non ci puoi arrivare, dall'Italia è uno schifo".
A complicare le cose ci sono i mancati arrivi degli stranieri.
Secondo l'imprenditore , ad esempio, si sarebbe potuto dare accesso all'Italia ai russi, semplicemente sottoponendoli a tampone. "Capisco - evidenzia - che dobbiamo essere prudenti, ma non dobbiamo portare tutto all'eccesso. Questa politica del coronavirus che facciamo in Italia è l'unico Paese che lo fa".
Coronavirus: Briatore pensa anche ai giovani
Secondo l'imprenditore, inoltre, starebbe emergendo una scarsa attenzione nei confronti di chi è in un'età in cui divertirsi è quasi un diritto. "Noi non facciamo niente per i ragazzi. Siamo tutti vecchi tromboni e ai ragazzi non ci pensiamo. I ragazzi non è che stiano a casa alle 9 di sera. I ragazzi devono uscire. Molto meglio se li controlliamo noi".
Briatore è convinto del fatto che se si vuol fare ripartire il settore turistico non si può prescindere da un aspetto. "Se parliamo di turismo, non possiamo terrorizzare tutti quanti". Idea espressa non mancando di sottolineare la necessità di predisporre di utilizzo delle corrette norme e di indossare la mascherina dove opportuno.