Matteo Salvini, da ospite di Coffee Break, è tornato a puntare il dito contro il governo. Il leader della Lega, nel corso della trasmissione di La 7, ha attribuito responsabilità chiare al governo rispetto alla situazione sbarchi in Italia. Lo ha fatto sottolineando come oggi, in una fase storica contrassegnata dal coronavirus, si assista a un sensibile aumento di ingressi irregolari in Italia, a dispetto di quanto avveniva quando lui era ministro dell'Interno.

Coffee break: si parla di numeri su approdi

Quello dell'immigrazione è un tema molto caro alla Lega.

Il Carroccio ne fa una sorta di argomento bandiera e ogni qualvolta ne ha l'occasione lo stesso Salvini non perde occasione per affrontarlo. I numeri sembrano dargli ragione rispetto al fatto che sotto la sua gestione il Viminale abbia registrato un numero di ingressi sensibilmente inferiore rispetto a quanto stia accadendo adesso. Il presentatore precisa però che nella stesura dei dati molto spesso non si tiene conto dei così detti "sbarchi fantasma". Si parla di quegli approdi che avvengono senza che nessuno avvisti le imbarcazioni di fortuna che avvengono sulle coste italiane, ma punto di vista è ugualmente deciso. "I numeri al 3 settembre - evidenzia Matteo Salvini - dell'anno scorso, erano fermi a 5000 sbarchi , da barchini e barconi.

I numeri di quest'anno, considerando anche i tre mesi di totale chiusura, hanno già superato i 20.000. Quel brutto di Salvini, senza virus, aveva ridotto gli sbarchi e dimezzato il numero dei morti. Ricordo ai benpensanti che meno persone partono, meno persone muoiono".

Salvini ricorda i suoi Decreti Sicurezza e accusa il governo Conte

Il leader della Lega fa un autentico vanto di quelle che sono state le norme introdotte quando il Carroccio era al governo con il Movimento 5 Stelle. "In attesa che l'Europa si svegliasse - afferma- avevo bloccato gli sbarchi. I Decreti Sicurezza prevedevano il divieto di ingresso nelle acque territoriali alle navi illegali".

Per Salvini il problema, però, è tornato esponenziale. "In attesa che il ministro Lamorgese - prosegue - scenda da Marte sul Pianeta Terra e si accorga che in Sicilia c'è un problema, in Puglia c'è un problema e in tutto il resto d'Italia c'è un problema. Non ne sono arrivati venti in più, sono quadruplicati".

L'interrogativo che si pone l'ex ministro dell'Interno è, però, ampio e il suo dubbio è che tutto possa essere figlio di un accordo economico. Il riferimento va a quelle che potrebbero essere le misure destinate a finanziare la ripresa dell'Italia dopo la crisi determinata dal Covid. Non vengono citati, ma il riferimento potrebbe essere ai vari Recovery Fund, Mes e Sure. "In tutta Europa sono diminuiti perché c'è il virus.

Solo in Italia sono quadruplicati. La domanda: è colpa dell'Europa, è colpa della sfortuna, è colpa dei marziani o c'è un governo che in cambio di eventuali prestiti, ha garantito all'Europa che l'Italia tornava ad aprire porti ed accogliere tutti?".

"Secondo me - chiosa - è una scelta del governo. Li vanno a a prendere in Libia".

Parole che, ovviamente, vanno valutate in base al fatto che provengano dal leader del maggiore partito dell'opposizione.