Vittorio Feltri attacca la magistratura e si schiera a difesa della Lega di Matteo Salvini. Il tema dell’ultimo editoriale pubblicato su Libero dal suo fondatore è quello delle diverse inchieste giudiziarie che vedono come protagonista la Lega. In particolar modo, si tratta di quella sui 49 milioni che sarebbero scomparsi dalle casse del partito di via Bellerio, di quella sui commercialisti legati al Carroccio, ma anche delle presunte tangenti intascate in Russia. Ebbene, secondo Feltri, si tratta di indagini che al momento non hanno portato a nulla.

Probabilmente perché, sospetta il giornalista, la magistratura è “al servizio della sinistra”.

Le inchieste sulla Lega e su Salvini

Il quotidiano Repubblica pubblica il contenuto di una segnalazione di Bankitalia risalente al 2019. Segnalazione poi trasmessa con un’informativa dalla Guardia di Finanza alla magistratura milanese che indaga sui fondi della Lega, i famigerati 49 milioni spariti al momento nel nulla. “Operatività non coerente rilevata tra diverse società - si legge nel documento - coinvolte nei più disparati settori economici e spesso con lo stesso indirizzo, e il partito politico Lega Nord”. Molte di queste società sarebbero riconducibili ad alcuni commercialisti di Bergamo e Milano considerati vicini al Carroccio, mettono nero su bianco gli inquirenti.

È anche il caso dei tre commercialisti recentemente arrestati, Michele Scillieri, Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni.

Feltri: ‘I ladri della Lega non li prendono perché non esistono’

Insomma, le inchieste giudiziarie che coinvolgono la Lega sono ancora in corso e il loro esito è al momento incerto. Ma Vittorio Feltri sembra non avere dubbi sul fatto che “i ladri della Lega non li prendono perché non esistono”.

È questo il titolo dell’editoriale pubblicato dal giornalista su Libero. Feltri ricorda come, ormai da molti giorni, diversi organi di stampa si stiano occupando delle indagini giudiziarie in corso sulla Lega. “Vari esponenti del Carroccio avrebbero rubato denaro a tutto spiano”, questa la sintesi di Feltri delle accuse mosse contro i leghisti.

Vittorio Feltri: ‘Magistratura non ha combinato niente’

Vittorio Feltri non esclude che le inchieste in corso possano mandare qualcuno della Lega a processo. Ma sul caso dei 49 milioni spariti dalle casse di via Bellerio, ad esempio, “la magistratura si è ingarbugliata allo scopo di rintracciare il bottino, eppure non ha combinato niente”. Insomma, precisa Feltri, quei 49 milioni non ci sarebbero più, ma nessuno sa chi se li sia intascati. Sbagliato dunque a suo modo di vedere continuare ad accusare i leghisti di essere dei “ladri”. Anche perché dalle indagini sulle presunte tangenti prese in Russia “non è saltato fuori neppure un ghello”. Il sospetto di Feltri, per concludere, è che la magistratura sia “al servizio di una sinistra che non ha mai abbandonato l'abitudine di ciurlare nel manico”.