Il Coronavirus circola. Il dato di fatto proviene dai dati del bollettino del Ministero della Salute. Di un altro dicastero, esattamente quello degli Affari Regionali, si occupa il ministro Francesco Boccia. In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera ha parlato della possibile evoluzione della situazione legata alla Covid sulla base della sua posizione. Quella di chi si trova a dover coordinare il modus operandi delle regioni sulla gestione della pandemia.

Seconda ondata: Boccia sottolinea come il governo non ha abbassato la guardia

I casi crescono e c'è la sensazione che da qui alle prossime settimane si possa assistere a un ulteriore trend in salita. I numeri legati alle ospedalizzazioni consentono, però, i restare al momento di relativa tranquillità. L'obiettivo è, però, essere pronti a tutto. "Noi non abbiamo mai abbassato la guardia - ha puntualizzato Boccia - l'hanno abbassata gli incoscienti, i negazionisti e chi pensa che l'economia venga prima della salute". Una considerazione che ha anticipato l'ammissione del fatto che il governo avrebbe scelto di destreggiarsi sempre basandosi su atteggiamenti rigorosi e prudenti.

I numeri, al momento sono in crescita.

Si parla di una possibile seconda ondata e della capacità di fronteggiare ciò che potrà accadere. La voce del governo espressa attraverso le parole di Francesco Boccia sono chiare. "Sappiamo - ha ammesso - di andare incontro a un autunno duro".

Coronavirus: i blocchi mirati rimpiazzerebbero il lockdown

L'Italia, però, ha potenziato la sua capacità di risposte.

Boccia infatti ha spiegato come i posti di terapia intensiva siano stati raddoppiati e triplicati quelli in sub-intensiva. Sono, inoltre, lontanissimi i tempi in cui era difficile reperire i più elementari dispositivi di protezione personale come le mascherine.

Non a caso Boccia ha sottolineato come tutto l'occorrente sia ormai a disposizione dello Stato.

"Quando c'è - ha aggiunto - un'emergenza specifica nelle singole Regioni sanno che la Protezione civile e l'ufficio del commissario Arcuri sono pronti ad intervenire in tempo reale".

Rispettare le regole potrà essere essenziale ai fini della capacità di resistere alle pressioni da parte del sistema sanitario nazionali. E rispetto alle misure di contenimento è chiaro "Un nuovo lockdown nazionale è da escludere, mentre interventi mirati sui territori sono sempre possibili, in base alla situazione epidemiologica". Boccia ha comunque sottolineato come al momento non ci sarebbero situazioni che si possono considerare rischiose e degne di un provvedimento restrittivo come quelli che si possono immaginare.