La situazione a bordo della Open Arms era diventata esplosiva. Dopo diversi giorni passati senza poter sbarcare in un porto italiano, la tensione e la situazione di sofferenza denunciati avevano indotto alcuni migranti a lanciarsi in mare.

Open Arms: situazione divenuta esplosiva

Ad intervenire a gamba tesa sulla vicenda, nella giornata del 18 settembre, è stato Matteo Orfini. Il deputato del Partito Democratico, sul suo profilo Twitter, aveva ripreso un post di Open Arms in cui veniva lamentata l'impossibilità di sbarcare. Circostanza nella quale l'Ong sottolineava come la situazione a bordo stesse diventando difficile per via della sofferenza di uomini ed equipaggio.

Matteo Orfini, da sempre attento alle vicende relative ai migranti, aveva tuonato come quanto stava accadendo poteva essere ritenuto "semplicemente indegno". "Anzi - aveva aggiunto - è degno di Salvini. Si consenta subito lo sbarco in sicurezza come dovrebbe essere in un normale paese civile".

Un'espressione che, alla luce del fatto che provenga da un esponente 'dem'. non può essere considerato un attacco all'esecutivo. Ma che l'espressione si pungente è fuor di dubbio.

Nel post dell'organizzazione non governativa si faceva menzione alle 48 persone gettatesi in acqua per poter raggiungere la costa.

Migranti si sono tuffati in mare

48 migranti tuffati si erano tuffati nelle acque nel tentativo di raggiungere la costa nei due giorni passati davanti al porto di Palermo.

Per soccorrerli è stato necessario l'intervento dell'equipaggio della Ong, della Guardia Costiera e di un mezzo veloce dei colleghi della Sea Watch.

Una volta soccorsi sono stati portati a terra e successivamente fatti imbarcare a bordo della Gnv Allegra. Lì erano stati trasferiti anche i 75 che il giorno prima (giovedì) avevano provato la fuga via mare, venendo soccorsi.

Nel pomeriggio, però, è arrivato l'annuncio del fondatore di Open Arms Oscar Camps. Quest'ultimo ha segnalato come, dopo aver salvato 276 persone in mare, e aver raggiunto una situazione "estrema" a bordo, l'Italia aveva finalmente autorizzato lo sbarco dei 140 naufragi (il 150 indicato è sbagliato). Per le persone in questione è stato previsto un periodo di quarantena a bordo della nave Allegra.

Si tratta di una nave da crociera che, come è noto, rientra nel novero di quelle imbarcazioni 'turistiche' o civili adibite all'isolamento dei migranti.

Una soluzione necessaria, secondo il governo, ai fini della tutela della salute pubblica in piena emergenza coronavirus e idonea a sovraccaricare ulteriormente i centri di accoglienza "terrestri".

Una scelta che, soprattutto dagli ambienti del centrodestra, viene contestata soprattutto con i costi.