Come si uscirà della crisi di governo? Al momento l'unica fonte che può dare la risposta è il tempo. Il mandato esplorativo con cui Roberto Fico è stato chiamato a valutare la possibile composizione di una nuova maggioranza sarà però un passaggio chiave per avere una maggiore capacità di analisi della situazione. Tuttavia, a fare un quadro della situazione è stato Bruno Vespa. Il giornalista e conduttore di Porta a porta in un'editoriale su quotidiano.net ha provato a offrire una chiave di lettura diversa rispetto a quello che ci si potrebbe attendere da circostanze che appaiono intricate.
Crisi governo, le mire di Renzi secondo Vespa
La soluzione che, di fatto, renderebbe più stabile possibile un Conte ter passa per una ricucitura dei rapporti tra Matteo Renzi e la maggioranza che sosteneva il Conte bis. Una via d'uscita a cui Bruno Vespa non crede molto. "Matteo Renzi - ha scritto - farà il possibile perché Giuseppe Conte non resti a Palazzo Chigi". Secondo il giornalista, ad oggi, però le elezioni non rappresenterebbero una prospettiva per il leader di Italia Viva che, invece, avrebbe tre soluzioni: un governo con Franceschini premier, un governo d'unità nazionale con a capo una figura di spessore come l'ex presidente della Corte Costituzionale Marta Cartabia e un governo "in cui - scrive Vespa - Italia VIva faccia un bottino da lanzichecchi".
Crisi governo, Conte ed il M5s: la situazione secondo Vespa
L'altro faro accesso da Bruno Vespa va sul Movimento 5 Stelle. In particolare a sparigliare un po' le carte è stato un post di Alessandro Di Battista che ha manifestato intendere tutta la sua disapprovazione verso una possibile nuova intesa con Renzi. Al punto che si è iniziato a parlare di spaccatura.
Circostanze che, al momento, non paiono trovare riscontro. C'è, però, un dettaglio su cui pone l'accento Bruno Vespa e riguarda il fatto che senza Italia Viva è di fatto impossibile pensare ad una "maggioranza Politica". "C'è il sospetto - scrive il giornalista - che Di Battista punti alle elezioni. E soprattutto che punti alle elezioni Giuseppe Conte, se la sua conferma fosse in pericolo".In sostanza dall'ipotesi lanciata dal conduttore di Porta a porta si può evincere che per il premier potrebbe apparire una prospettiva meno negativa mettersi in gioco alle urne, attingendo da un bacino personale di voti pari al 10% indicato da Vespa, che non essere messo fuori gioco da possibili accordi derivanti dalla mediazione politica o dal diventare il premier di un governo la cui agenda è dettata dalla necessità di tenere saldi i punti di equilibrio.
Si tratta, ovviamente. di ipotesi e congetture che solo il tempo dirà se potranno trovare riscontro.
Non bisogna, inoltre, dimenticare che dal Quirinale è chiaro l'intento di arrivare ad una soluzione il prima possibile per fronteggiare nel migliore dei modi una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti. Le elezioni restano comunque l'ultima ipotesi dopo: un governo Pd-M5s con Italia Viva , un governo analogo senza Iv ma con i costruttori e un governo di unità nazionale o larghe intese. Solo qualora nessuna di queste ipotesi fosse possibile, si andrebbe alle urne. O almeno questo è quello che sembra ormai chiaro, senza escludere la possibilità di sorprese.