Fino al 15 non ci sarà un nuovo Dpcm, ma un provvedimento "ponte". È quanto emerso dalle notizie che arrivano dall'ultimo Consiglio dei Ministri che si è svolto all'inizio della prima settimana post Capodanno. La direzione che si dovrebbe intraprendere è quella della prudenza, pertanto si arriverà, subito dopo l'Epifania, a misure restrittive destinate ad arrivare fino al 15 gennaio. E all'orizzonte non c'è nulla di molto diverso da quanto si profilava nei giorni scorsi.
Scongiurata la proroga della "zona rossa" prevista dal Decreto Natale per i giorni festivi, sono stati invece confermati i divieti di mobilità interregionale e, soprattutto, la zona arancione nel weekend.
Così come l'abbassamento delle soglie affinché una regione veda crescere il livello d'allerta e di conseguenza la misura restrittiva delle regole da rispettare.
Nuovo decreto: ecco le zone gialle rafforzate
Quando si parlava dell'idea che le zone gialle potessero essere "rafforzate" si alludeva alla possibilità che si decidesse di far decadere qualche libertà prevista dalle norme per i territori con il più basso tra i gradi di rischio esistente. E si è scelto di bloccare, almeno fino al 15, la mobilità interregionale.
Il 7 e l'8, l'Italia sarà quasi interamente gialla, ma non si potranno oltrepassare i confini della propria regione se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. Permangono, invece, le norme relative alle attività di ristorazione che potranno lavorare in loco fino alle 18 e saranno aperti anche i centri commerciali.
Zona arancione: regole restrittive per il weekend
Ma è il 9 ed il 10 che il cerchio si stringerà. Tutta l'Italia, come previsto, sarà arancione. Bar e ristoranti chiuderanno le loro saracinesche, restando attivi solo con asporto e consegna a domicilio. Sarà possibile muoversi entro i confini del proprio comune, mentre per uscirne sarà necessario avere motivazioni che sono considerate plausibili dalle norme (lavoro, salute o necessità).
Menzione, inoltre, al coprifuoco che resterà attivo su tutto il territorio nazionale dalle 22 alle 5. Dal 7 al 15 sarà, inoltre, prorogata la facoltà di recarsi verso un'abitazione privata altrui tra le 5 alle 22. Si potrà fare solo una volta al giorno e ci si potrà muovere solo in due, non contando minori di quattordici anni ed eventuali sogetti non autosufficienti.
Per le zone arancioni, invece, continuerà ad essere data la possiiblità di movimento oltre confine comunale a chi vive in comunità con meno di 5000 abitanti. Potranno muoversi nel raggio di 30 chilometri, ma sensa raggiungere i capoluoghi di provincia.
Colore regioni: parametri rivisti, scattano da lunedì
La necessità di scongiurare una terza ondata determina, inoltre, un altro tipo di stretta: quella sui parametri. È pronto a concretizzarsi l'abbassamento delle soglie affinché una regione diventi arancione o rossa. È questo è un passaggio che diventerà rilevante a partire dall'11 quando le misure cesseranno di essere nazionali e ciascun territorio tornerà nella sua fascia di rischio. Basterà avere Rt a 1 per essere arancioni, 1,25 per essere rossi.
In precedenza il numero necessario era rispettivamente 1,25 ed 1,50. Tuttavia, il dato aggiuntivo che sarà considerato è quello relativo ad un'incidenza che sia di almeno 50 casi ogni 100.000 abitanti. A chiarire le idee però saranno le attività di monitoraggio sui dati delle Regioni, il cui aggiornamento è previsto in settimana, e le conseguenti ordinanze del Ministero della Salute.
Zone bianche: cosa sono e perché sono ancora lontane
Resta l'ambizione delle "zone bianche". Territori dove i parametri valutati portano a considerare basso il rischio di un'evoluzione preoccupante del contagio tale da mettere in difficoltà i sistemi sanitari. Questo, di fatto, cancellerebbe buona parte delle restrizioni e porterebbe alla riapertura di tutte le attività.
Tuttavia, la prospettiva al momento resta lontana. L'orientamento sarebbe quello di prorogare le linee guida disposte dalle regole post-Epifania sino alla fine del mese. Ma questo è un passaggio che dovrebbe avvenire a ridosso del 15, quando il Dpcm in vigore dal 4 dicembre vedrà cessare la sua efficacia.