Riaperture bar e ristoranti la sera: uno scenario che, al momento, non è vicino. Forse, però, neanche si allontana È quanto si evince dal modo in cui si è pronunciato il Comitato Tecnico Scientifico rispetto alla possibilità che si possa tornare a far operare le attività di ristorazione oltre le 18. Le valutazioni degli esperti hanno messo in rilievo il fatto che variare quelli che sono oggi i termini delle misure di contenimento del virus potrebbe metterne in discussione la valenza ai fini dell'obiettivo. "Una rimodulazione - riporta l'Ansa come parere del Cts - dei pacchetti di misure potrebbe modificare l'efficacia nella mitigazione del rischio".

Riaperture ristoranti e bar in serata, le novità

Al momento la situazione epidemiologica a livello nazionale è tale da rendere quasi l'intero territorio nazionale "zona gialla". Le regole per lo status in questione prevedono che le attività di ristorazione restino aperte dalle 5 alle 18 per il servizio in loco. Nel resto del tempo, invece, possono operare, come accade nelle zone arancione e rosse, unicamente con l'asporto e la consegna a domicilio. Si tratta naturalmente di uno scenario in cui, per cause di forza maggiore dettate dalla necessità di contenere la diffusione del virus, si finisce per portare un grosso danno un settore particolarmente rilevante per l'economia italiana.

Il Comitato Tecnico Scientifico è stato, però, protagonista di una vera e propria frenata rispetto alla richiesta arrivata dal Ministero dello Sviluppo Economico che chiedeva ragguagli sulla possibilità che si potesse allentare la stretta sulle attività nelle ore serali.

L'idea dei tecnici è che modificare ora porti a "un rischio moderato alto con elevato impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle regioni e province autonome".

Le perplessità del Cts

Frequentare le attività di ristorazione e aumentare la possibilità di farlo, di fatto, viene ritenuta una circostanza in cui si aumenta il numero delle occasioni in cui le persone finiscono per essere a distanza non elevata e senza mascherina per un prolungato periodo legato alla consumazione.

Può, più o meno, essere riassunto così il parere dei tecnici rispetto a quella che potrebbe essere l'inopportunità di riaprire le attività di ristorazione la sera in base al quadro epidemiologico.

Gli altri due fattori che spingono alla cautela riguardano le scuole e le varianti. Serviranno un paio di settimane per valutare l'impatto sulla curva dei contagio della riapertura degli istituti scolastici. Preoccupa, invece, e non poco la situazione relativa a mutazioni del virus che potrebbero essere responsabili degli alti livelli di diffusone presenti in altre zone d'Europa, dettati anche da una maggiore diffusibilità delle nuove strutture del virus che sarebbero in circolo.

Tuttavia, pur manifestando il proprio parere, il Comitato Tecnico Scientifico ha sottolineato come "si rimanda alle valutazione del decisore politico".

Su bar e ristoranti deve decidere la politica

In sostanza a prendere le decisioni su una possibile variazione delle misure dovrà essere la Politica, ricordando come al momento l'Italia stia aspettando un nuovo governo e quello uscente è chiamato ad occuparsi sostanzialmente, come ha detto Mattarella, di "affari correnti". Il dato certo è che, comunque vadano le cose, il Cts ha passato la palla alla politica, pur manifestando le proprie perplessità. L'invito relativamente ai rischi è di prendere contezza del fatto che "andrebbero considerate le diverse tipologie dei pubblici esercizi".

In sostanza nel fare nelle eventuali valutazioni le dovute differenze, ad esempio, tra bar e ristoranti.

Potrebbero, in tal senso, risultare significative le parole pronunciate dal vice ministro della Salute Pierpaolo Sileri: "Lo sostengo - ha evidenziato - da molti mesi, credo che i ristoranti possano essere riaperti, in zona gialla, in sicurezza e con controlli rigidi fino alle 22. Sicuramente per le zone Gialle - ha proseguito - credo che l'indirizzo sarà quello di tenere aperti i ristoranti alla sera".