La lista dei sottosegretari e dei viceministri del governo Draghi fa esplodere la polemica Politica. Nella serata di mercoledì 24 febbraio sono stati ufficializzati i nomi delle 39 persone che andranno ad affiancare nel loro lavoro i titolari dei ministeri del governo Draghi. I nomi che stanno facendo più discutere sono sicuramente quelli della pattuglia renziana, Teresa Bellanova e Ivan Scalfarotto, rientrati a Palazzo Chigi dopo la rinuncia alla poltrona che ha innescato la crisi del governo Conte bis. Ma molti "mal di pancia", soprattutto a sinistra, stanno creando la nomina dei leghisti Lucia Borgonzoni e Stefania Pucciarelli, rispettivamente alla Cultura e alla Difesa.
Sui nomi dei sottosegretari si pronuncia anche il giornalista Andrea Scanzi che stronca senza appello le scelte di Draghi.
I nomi dei sottosegretari e dei viceministri non piacciono a Scanzi
Sono dunque 39 i viceministri e i sottosegretari entrati ufficialmente a far parte del governo Draghi. Una spartizione tra forze politiche fatta con il "manuale Cencelli" secondo tutti gli addetti ai lavori. Tra i più critici rispetto alla nomine c’è, come appena accennato, Andrea Scanzi. Il giornalista del Fatto Quotidiano pubblica un lungo post su Facebook in cui boccia senza appello la lista scelta da Mario Draghi, partendo da una considerazione ironica: “La lista dei sottosegretari del governo di San Draghi Protomartire è davvero esaltante”.
Andrea Scanzi contro tutti: da Berlusconi al M5S
Poi, Andrea Scanzi fa notare come Forza Italia di Silvio Berlusconi si sia presa Giustizia ed Editoria (Francesco Paolo Sisto e Giuseppe Moles). Mentre la Lega di Matteo Salvini “fa man bassa di tutto, ricicciando personaggi improponibili tipo gente che voleva i forni per i migranti” (il riferimento è a Stefania Pucciarelli, nominata sottosegretario alla Difesa).
Per quanto riguarda Matteo Renzi, invece, Scanzi ironizza sul fatto che il leader di Italia viva abbia dichiarato più volte di non essere interessato alle poltrone, “ma ritrova una poltrona tanto a Bellanova quanto a Scalfarotto”. Dai suoi strali non si salva però nemmeno il M5S che ha avuto a suo dire il “coraggio di confermare statisti come Castelli e Sibilia”.
‘Il governo Draghi fa abbastanza schifo’
Andrea Scanzi se la prende con tutti quei “fenomeni che avevano gridato al miracolo” parlando del governo Draghi. Persone che adesso, questa la sua opinione, “dovrebbero vergognarsi anche solo di uscire di casa”. Insomma, secondo il giornalista, al massimo tra tre o quattro mesi “questo governo si starà sulle palle anche da solo”. Il paragone con il governo Conte bis che lo ha preceduto è impari perché, se il primo aveva certamente dei “difetti”, quello ora in carica “fa abbastanza schifo”. L’invito conclusivo di Scanzi, nel caso si incontri qualcuno che parla ancora di “governo dei migliori”, è quello di sussurrare loro “parole tenere come Brunetta, Bellanova, Pucciarelli”.