“Cessate le bugie, l'infamia e l'odio”, queste sono le parole del presidente cubano Miguel Diaz-Canel postate qualche ora fa sul suo profilo Twitter, replicando al presidente Usa Joe Biden, che nelle ore precedenti aveva definito Cuba come uno stato in fallimento che sta reprimendo i propri cittadini.

L’isola di Cuba sta vivendo delle giornate di profonde agitazioni sociali. In seguito alle manifestazioni, le autorità di L'Avana hanno proceduto con svariati arresti. Fino ad oggi, se ne conterebbero oltre cinquemila. Nei giorni successivi alle manifestazioni, il governo cubano avrebbe bloccato la connessione a internet, impedendo così la pubblicazione di immagini e video sulle proteste.

Botta e risposta tra Joe Biden e Miguel Diaz-Canel

“Cuba è, purtroppo, uno stato in fallimento e sta reprimendo i propri cittadini”. Queste sono state le parole del presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, che è intervenuto in merito alla questione di Cuba affermando: “Ci sono diverse cose che stiamo valutando per aiutare il popolo cubano, ma richiederebbero altre circostanze o la garanzia che queste non andranno a vantaggio del governo”.

La replica del presidente cubano Diaz-Canel, dopo i toni forti e decisi del presidente degli Usa, non si è fatta attendere: “Gli Stati Uniti volevano distruggere Cuba, ma non ci sono riusciti, nonostante abbiano speso miliardi di dollari par farlo”.

Secondo il presidente Diaz-Canel, gli Stati Uniti sarebbero i principali responsabili della “questione cubana”, ma soprattutto sono i effettivi colpevoli delle disumane condizioni di vita in cui si trovano i cittadini dell’isola, in quanto hanno imposto un, ormai insostenibile, embargo economico al Paese.

L’embargo, precedentemente rimosso nel 2014 da Barack Obama, rimesso nuovamente nel 2017 da Donald Trump vieta non solo qualunque metodo di finanziamento sugli acquisti di derrate alimentari, ma obbliga Cuba a comprare cibo esclusivamente in dollari.

“Se il presidente americano avesse davvero a cuore il popolo cubano e una preoccupazione di tipo umanitario potrebbe eliminare un embargo economico e finanziario che dura dal 1962, e come primo passo cominciare a revocare le ulteriori 243 misure restrittive introdotte dal suo predecessore Donald Trump, tra cui più di 50 imposte senza pietà nel corso della pandemia”, è stata la risposta di Diaz-Canel dopo affermazioni del presidente Usa Biden.

Cuba, tra epidemia e inflazione economica

Alla radice della crisi che sta vivendo Cuba ci sarebbero diverse problematiche interne del Paese. In primo luogo, vi sarebbero difficoltà sulla gestione dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

Ma ad accrescere la preoccupazione generale della popolazione cubana sarebbe la carenza di cibo, la quale parrebbe causata principalmente dalla crescente inflazione della moneta (peso cubano).