Le elezioni politiche svoltesi in Germania consegnano al paese il risultato forse più incerto dal Dopoguerra a oggi. Dalle urne non è uscito un chiaro vincitore, anche se sia i socialisti che i conservatori rivendicano la cancelleria. Si profilano lunghe trattative per provare a formare un governo di coalizione. Vista l'estrema frammentazione dei consensi, la sola certezza è che il prossimo governo tedesco sarà sostenuto da una coalizione a tre.
I risultati
Per la prima volta in oltre settant'anni, i due partiti più votati in Germania non superano il 30% ciascuno.
Ad ottenere la maggioranza relativa dei seggi sono i socialdemocratici: l'Spd ottiene infatti il 25,7% che, pur non essendo un risultato entusiasmante, riscatta il flop della precedente tornata. A seguire ci sono i conservatori di Cdu-Csu, che si fermano al 24,1%: per i cristiano-democratici è il risultato peggiore di sempre, con un crollo di oltre otto punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni. Al terzo posto figurano i Verdi, con il 14,8% dei consensi: risultato quasi doppio in confronto al 2017, ma al di sotto delle aspettative di inizio campagna elettorale. Seguono i liberali di Fdp con l'11,5%, mentre l'estrema destra di AfD in calo al 10,3% (un paio di punti in meno rispetto alle precedenti elezioni federali) e la sinistra radicale di Linke che crolla al 4,9% (circa quattro punti di differenza rispetto alla precedente tornata).
Le reazioni dei partiti
Il candidato cancelliere dei socialdemocratici Olaf Scholz, ministro delle Finanze dell'attuale governo di "Grande Coalizione", ha parlato di vittoria già alla diffusione dei primi risultati rivendicando la cancelleria. Di "esito incerto" parla invece il candidato conservatore Armin Laschet, riconoscendo comunque l'insoddisfazione per il risultato ma aggiungendo di voler fare tutto il possibile per dare alla Germania un governo a guida Cdu-Csu.
La candidata dei Verdi alla cancelleria Annalena Baerbock parla di "numeri fantastici" e della necessità di un "governo del clima", ma il segretario del partito Michael Kellner si dice deluso per il risultato ottenuto poiché le aspettative erano "decisamente più alte". Il leader di AfD Tino Chrupalla afferma che, pur avendo perso qualche consenso, il risultato del suo partito è "solido".
Toni assai più delusi quelli della leader di Linke Susanne Hennig-Wellsow, che dinanzi ai primi exit poll ha subito parlato di "duro colpo".
I possibili scenari
L'esito quanto mai incerto di queste elezioni lascia presagire lunghe trattative prima che il nuovo governo possa nascere. Se tali previsioni si dimostreranno fondate, l'attuale cancelliera Angela Merkel potrebbe diventare la leader più a lungo al potere in Germania (record detenuto da Helmut Kohl che potrebbe essere infranto qualora Merkel rimanesse alla cancelleria fino al 17 dicembre).
Nei prossimi giorni inizieranno le consultazioni per formare una maggioranza in grado di dar vita a un governo. Al momento gli scenari possibili sono tre: il primo è quello di una riedizione della Grosse Koalition tra Spd e Cdu, anche se si tratta di una coalizione ormai piuttosto logora e che, a quanto sembra, né Scholz né Laschet sono intenzionati a rievocare.
Secondo gli analisti, la maggioranza che avrebbe maggiori probabilità di nascere è la cosiddetta "coalizione semaforo" tra Spd, Verdi e Fdp. Diversi esponenti dei Verdi, infatti, hanno già dichiarato la loro volontà di appoggiare un governo sostenuto dai socialisti. Pure lo stesso Scholz aveva dato segnali in tal senso durante la campagna elettorale. Più cauti i liberali di Fdp, il cui leader Christian Lindner ha dichiarato che il suo partito e i Verdi dovrebbero iniziare a confrontarsi tra di loro, date le molte differenze fra i loro programmi.
Qualora Scholz dovesse fallire nelle trattative, la palla passerebbe a Laschet. In questo caso, la Cdu-Csu guiderebbe una "coalizione Giamaica" assieme a Fdp e Verdi.
Tale possibilità è stata ventilata da uno dei leader dei Verdi, Robert Habeck, che dallo stesso Lindner, che ha ribadito la "maggiore vicinanza di contenuti" tra Fdp e Cdu-Csu.
Comunque vada, saranno sostanzialmente Verdi e Liberali a decidere chi sarà il prossimo cancelliere. Chi tra socialisti e conservatori si dimostrerà più disponibile ad attuare il programma di queste due forze politiche, guiderà la maggioranza a sostegno del nuovo governo tedesco. Si profilano settimane di intense trattative, il cui esito appare tutt'altro che scontato.