La giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 dicembre, è stata liberata ed è tornata in Italia: l'aereo è atterrato all'aeroporto di Roma Ciampino poco fa, alle 16.10. Era decollato da Teheran dopo “un intenso lavoro sui canali diplomatici e di intelligence”, si legge in un comunicato della presidenza del Consiglio. Sala, giornalista di 29 anni esperta di Politica estera per Il Foglio e Chora media, è stata arrestata a Teheran tre giorni dopo il suo arrivo con un visto per giornalisti.
Come mai è stata arrestata Cecilia Sala?
Sala è stata detenuta dal regime iraniano per una presunta violazione delle leggi iraniane, nonostante sia chiaro che il suo arresto sia invece parte di una guerra diplomatica tra l’Iran e gli Stati Uniti dopo l’arresto in Italia dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi.
È stato fermato all'aeroporto di Malpensa a Milano il 16 dicembre 2024, con un mandato degli Stati Uniti per aver presumibilmente fornito tecnologia per droni all'Iran. Tale tecnologia sarebbe stata utilizzata in un attacco a un avamposto americano in Giordania, provocando la morte di tre soldati statunitensi.
L'Iran ha negato che l'arresto di Sala fosse correlato alla detenzione di Abedini, affermando che Sala è stata trattenuta per aver violato le leggi iraniane. Abedini sostiene di non essere un terrorista e i suoi avvocati hanno chiesto per lui gli arresti domiciliari. Gli Stati Uniti stanno chiedendo all’Italia di non concederli perché potrebbe scappare. Qualche giorno fa il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva chiesto di evitare strumentalizzazioni e polemiche.
Chi è Cecilia Sala?
Cecilia Sala è una giornalista italiana nata il 26 luglio 1995 a Roma. Si specializza in giornalismo politico e di guerra, lavorando sia come autrice che come corrispondente di guerra. Sala ha riportato da varie zone di conflitto, tra cui Afghanistan e Ucraina, e ha scritto per diverse pubblicazioni di rilievo come Il Foglio, L'Espresso e Vanity Fair.
Oltre al suo lavoro di reporter, Cecilia Sala è conosciuta per la conduzione di un popolare podcast quotidiano chiamato Stories per Chora Media, dove esplora diverse prospettive sugli eventi di attualità.
Sala è anche autrice del libro L'incendio: Reportage su una generazione tra Iran, Ucraina e Afghanistan, pubblicato da Mondadori nel 2023.
Il libro è un reportage che esplora le esperienze di una generazione nelle zone di conflitto in Iran, Ucraina e Afghanistan e si basa sui viaggi fatti dalla giornalista nei tre paesi.
In che condizioni era detenuta Cecilia Sala?
Cecilia Sala era detenuta in isolamento nel carcere di Evin a Teheran, una struttura nota per le dure condizioni, e per le ripetute violazioni dei diritti dei detenuti. È la stessa prigione in cui sono stata rinchiuse la Premio Nobel Narges Mohammadi e Alessia Piperno, la viaggiatrice e blogger italiana detenuta per 45 giorni nel 2022.
Le condizioni di Sala, nonostante il tesserino e il visto da giornalista, non sono state migliori. Secondo la sua famiglia, è stata costretta a dormire sul pavimento con solo due coperte, una come copertura e l'altra sotto di lei.
Le sono stati confiscati gli occhiali da vista, di cui ha molta necessità, e le è stato negato il pacchetto di assistenza inviato dall'ambasciata italiana.
Le sue condizioni sono state rivelate dalla famiglia, perché il Ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva inizialmente riferito che Sala era in buon condizioni e trattata con dignità. La giornalista viveva in una cella d’isolamento, con la luce costantemente accesa. Prima del rilascio, è stata spostata in una cella non d’isolamento, in cui ha passato qualche giorno insieme a un’altra detenuta.
Chi è Mohammad Abedini Najafabadi?
L'ingegnere iraniano Mohammad Abedini Najafabadi, intanto, resta nel carcere di Opera, nel milanese. Non è stato quindi scarcerato in uno "scambio di prigionieri" tra Italia e Iran.
Nelle prossime ore sarà la Corte d'Appello di Milano a decidere se scarcerare Abedini o no, probabilmente seguendo le indicazioni della diplomazia italiana e del ministro della Giustizia Carlo Nordio.
Abedini ha 38 anni, e negli scorsi giorni aveva chiesto i domiciliari, che saranno discussi nell'udienza del 15 gennaio. Ha la doppia cittadinanza, iraniana e svizzera, ed è fondatore e direttore dell'azienda SDRA. Gli Stati Uniti ne hanno chiesto l'arresto e l'estradizione con l'accusa di aver venduto all'Iran della tecnologia militare, come i droni che il 28 gennaio hanno ucciso tre militari statunitensi nella base Tower 22, in Giordania.