Nella giornata di lunedì 10 marzo 2025, la piattaforma di social media X, precedentemente conosciuta come Twitter, ha subito un'interruzione su scala globale a causa di un "massiccio attacco informatico" rivendicato dal collettivo Dark Storm. L'allarme è scattato intorno alle 6:00 del mattino (ora di New York), quando migliaia di utenti hanno iniziato a segnalare problemi di accesso sia dall'applicazione mobile che dalla versione desktop. Secondo Downdetector, un sito che monitora le interruzioni online, le segnalazioni hanno raggiunto un picco di oltre 40.000 intorno alle 10:00.
Elon Musk, proprietario della piattaforma, ha dichiarato che l'attacco potrebbe essere stato orchestrato da un gruppo coordinato o addirittura da uno Stato nazionale, sottolineando la gravità della situazione.
Cosa vuole il collettivo Dark Storm
Il collettivo Dark Storm, un gruppo di hacker pro Palestina noto per attacchi informatici contro infrastrutture digitali di alto profilo, ha rivendicato l'operazione tramite un messaggio diffuso nel dark web e su forum specializzati in cybersecurity. Nel loro comunicato, gli hacker hanno dichiarato di aver colpito X come parte di una "campagna contro la censura e la manipolazione delle informazioni da parte delle grandi piattaforme tecnologiche". Sebbene non siano stati forniti dettagli tecnici sull'attacco, gli esperti di sicurezza informatica ipotizzano che possa trattarsi di un attacco DDoS su larga scala, mirato a sovraccaricare i server della piattaforma e renderla inutilizzabile per ore.
Al momento, non è chiaro se Dark Storm abbia agito autonomamente o su commissione di entità terze, ma il loro intervento riaccende il dibattito sulla sicurezza delle piattaforme digitali e sul ruolo degli hacker nel cyberspazio.
Il governo Trump e l'arresto dell'attivista pro Palestina
Questo blackout si inserisce in un contesto già teso negli Stati Uniti, segnato dall'arresto di Mahmoud Khalil, attivista palestinese e studente presso la Columbia University.
Khalil è stato arrestato sabato 8 marzo 2025 da agenti dell'Immigration and Customs Enforcement (ICE) nel suo appartamento all'interno del campus universitario, dopo la decisione di Donald Trump di iniziare la persecuzione degli attivisti pro Palestina. L'arresto è avvenuto in seguito alla revoca del suo permesso di soggiorno permanente, con l'accusa di aver partecipato ad attività allineate con Hamas.
Questo evento ha scatenato un'ondata di indignazione tra le organizzazioni per i diritti civili, che vedono nell'arresto una minaccia alla libertà di espressione e una possibile deriva verso pratiche assimilabili al maccartismo.