Referendum all'orizzonte e non si placano le polemiche politiche. Mancano pochi giorni all'8 e 9 giugno, quando milioni di italiani voteranno sui cinque quesiti del referendum abrogativo, quattro sul tema del lavoro e uno su quello della cittadinanza. Giuseppe Conte, in una recente intervista a La Notizia, ha dichiarato che per i cittadini sarà fondamentale recarsi ai seggi per dire quattro sì. Sostiene che questo appuntamento sia importante anche per la rilanciare l'unità delle opposizioni e creare un'alternativa di governo, inoltre sferra un duro attacco a Meloni e al governo per le posizioni tenute su questo tema.

Le parole di Conte

L'ex premier Giuseppe Conte ha le idee chiarissime. Auspica una "partecipazione massiccia" degli italiani alle urne, afferma infatti che quella che si presenta domenica e lunedì è un'occasione da non sprecare: restare a casa vuol dire lasciare che siano gli altri a decidere per i cittadini. Secondo lui, in un Paese privo del salario minimo, che il governo in carica non vuole, e dove oltre due milioni di giovani hanno un contratto precario, "serve una grande mobilitazione popolare". Per questo ritiene "vergognoso" il messaggio della premier a favore dell'astensione.

Dura la critica anche al Jobs Act, oggetto del referendum, che si era inserito nel solco delle peggiori leggi sul lavoro degli ultimi trent'anni con l'idea, errata, che maggiore flessibilità portasse a maggiore occupazione.

Ricorda poi l'importanza dei quesiti anche in tema di sicurezza sul lavoro e ribadisce come girarsi dall'altra parte vuol dire "essere complici di questo sistema".

L'attacco alla premier

L'ex premier sottolinea poi come sul tema del lavoro ci sia convergenza con i partiti di centrosinistra, rivendicando le leggi approvate durante i suoi due governi. L'obiettivo principale per Conte è quello di costruire una forte e chiara alternativa al governo Meloni, che definisce "incapace", e su questo si lavora ogni giorni sul territorio e in Parlamento su proposte concrete che siano utili ai cittadini.

Conte poi denuncia le scelte del governo che ha preferito in sostanza "sabotare i referendum", reputa "vergognose" le parole di Ignazio La Russa e della premier arrivate proprio il giorno della Festa della Repubblica, il 2 giugno.

Per il leader del M5s Meloni "ha paura che domenica e lunedì i cittadini vadano a votare". In un paese normale ci sarebbe stato un dibattito pubblico e invece i media hanno oscurato il referendum e denuncia anche l'atteggiamento tenuto dal servizio pubblico negli ultimi mesi che altro non è che un danno alla democrazia e al Parlamento.

Le parole di Meloni sul referendum

Nelle ultime ore intanto sono arrivate nuove dichiarazioni della premier. Parole che confermano quanto detto nei giorni scorsi da Giorgia Meloni sul non ritirare la scheda al referendum. Nel corso del suo intervento alla II edizione de Il giorno de La Verità a Palazzo Brancaccio la premier risponde punto su punto agli attacchi ricevuti sul voto di domenica e lunedi.

La presidente del Consiglio fa sapere che si recherà comunque al seggio, pur senza esprimere il proprio voto, poiché pensa che sia importante dare un segnale di rispetto verso l’istituto referendario e della consultazione popolare. Sostiene poi di non condividere i temi di questi quesiti, non entra nel merito delle questioni legate al lavoro ma critica soltanto il quesito relativo alla cittadinanza.

Critica poi le opposizioni, e sostiene che sarebbe stato preferibile portare avanti queste proposte in parlamento invece che con i referendum. Ricorda infine che anche in passato tra il centrosinistra l'opzione dell'astensione è stata praticata dai partiti e non torna indietro sulla sua scelta. "Non votare al referendum è un mio diritto, è diritto di tutti".