L'aspirina, brevettata nel 1897 dal chimico Felix Hoffman, ha proprietà analgesiche e antinfiammatorie. E' usata per alleviare rapidamente dolori e infiammazioni, indicata principalmente per contrastare gli stati febbrili agendo sui sintomi influenzali e da raffreddamento. E' efficacie per calmare e curare: mal di testa, dolori muscolari, dolori cervicali, mal di schiena, sintomi del raffreddore, influenza e mal di gola. L'acido acetilsalicilico (aspirina) è un composto farmaceutico che può essere somministrato solo o associato ad altri principi e a moderatori degli effetti collaterali, come analgesico per dolori lievi. Ha inoltre un effetto antiaggregante e fluidificante sul sangue, e per questo, utilizzato a piccole dosi aiuta a prevenire a lungo termine gli attacchi cardiaci.
Prima di continuare, è lecito fare una piccola postilla: vero che è un farmaco dalle svariate proprietà curative, ma è sempre d'obbligo seguire le prescrizioni mediche e mai abusarne a proprio piacimento, visto che può produrre effetti collaterali gravi, quali emorragie gastriche e ulcera gastro intestinali. Torniamo ora alla scoperta scientifica condotta dai ricercatori della Queen Mary University di Londra. La ricerca sull'uso dell'aspirina è stata condotta su circa 200 persone, monitorando gli effetti della somministrazione a piccole dosi del farmaco ha dato risultati davvero interessanti. Dallo studio è emerso che basta una quantità di 75 mg, ovvero appena un quarto di una pillola di aspirina di 300 mg, per ottenere, nel paziente, un aiuto valido nella prevenzione dei tumori. Gli effetti positivi registrati dalla ricerca hanno evidenziato che l'aspirina può ridurre la mortalità legata al cancro dell'intestino, stomaco ed esofago del 30 - 40 %; mentre risulta meno evidente l'effetto protettivo sul rischio di mortalità nei tumori al seno, alla prostata e ai polmoni. Per ottenere questi benefici, però, è necessario assumere il farmaco per almeno 5 anni o al massimo 10. Il professore Jack Cuzick, della Queen Mary University, che ha coordinato la ricerca, ha invitato tutte le persone con più di 50 anni e oltre, di considerare l'ipotesi di assumere una piccola dose (75 mg) al giorno per un decennio. I risultati di questa ricerca, pubblicati sul Journal of National Cancer Istitute, hanno evidenziato l'efficacia dell'aspirina a contrastare il rischio di ammalarsi di carcinoma epatocellulare, riducendo le probabilità del 40% tra i consumatori abituali del farmaco. Secondo Carlo Patrono, direttore dell'istituto di Farmacologia di Roma "padre dell'aspirinetta" utilizzata per prevenire problemi al sistema cardiovascolare, ribadisce: "I risultati dello studio condotto dai ricercatori inglesi sono positivi in merito alla prevenzione, ma ancora non c'è nessuna certezza della vera efficacia. Non si è stabilita una reazione causa-effetto fra l'uso dell'aspirina e il minor rischio di contrarre il tumore".