Il metodo stamina consiste nella somministrazione di cellule staminali mesenchimali per la cura di particolari patologie come quelle neurodegenerative; il promotore Vannoni afferma di aver sviluppato il metodo dopo aver trattato con le cellule staminali un'emiparesi facciale causata da un infezione virale in Russia. La rivista scientifica Nature dopo aver visionato il metodo lo pubblica ma molti dettagli sono stati omessi. Alla scarsa trasparenza si aggiunge l'assenza di studi clinici che ne illustrino il procedimento, protocolli e risultati ottenuti.

L'indagine è stata proposta dalla non profit Stamina Foundation e prevede la conversione delle cellule staminali mesenchimali, che normalmente generano osso, cartilagine e tessuto adiposo, in neuroni dopo una breve esposizione in etanolo e acido retinoico. In seguito alla divulgazione del metodo e di alcune prove in terapie compassionevoli, le reazioni della comunità scientifica sono state clamorose, talmente che se ne discute a tutt'oggi che il caso stamina è stato chiuso e Vannoni ha patteggiato: tra i ricorsi delle famiglie e le richieste di chiarezza.

Il metodo stamina funziona?

Attualmente non c'è nessuna prova che il metodo funzioni e che le cellule staminali mesenchimali possano diventare neuroni.

Non è stato mai di fatto chiarito come ciò possa avvenire. Inoltre tra la biologia delle cellule staminali e l'uso delle stesse in clinica vi sono una serie di problemi da risolvere: come ricostruire l'architettura del tessuto, per quale via somministrarle al paziente ecc... Il prof Paolo Bianco del dipartimento di medicina molecolare afferma, in un documento, che attualmente si conoscono solo due tipi di cellule pluripotenti: le cellule staminali embrionali e le cellule pluripotenti indotte (iPS).

Queste ultime sono la scoperta che è valso il premio Nobel per la medicina a Yamanaka e si ottengono modificando geneticamente le cellule adulte. In sintesi, 'non siamo ancora vicini all'uso, in terapia, di cellule riprogrammate, ma nulla ci vieta di avere la speranza che un giorno la Scienza abbia dei risultati', dice il professore.

Pertanto, la comprensione di questi meccanismi, fornisce importanti spunti per ulteriori studi, con la possibilità di riprogrammare le cellule staminali mesenchimali (elevata capacità riproduttiva e multipotenti) in neuroni.

Se, però, alcuni possono agire in questi termini proponendo terapie forse pseudoscientifiche significa che mancano leggi a difesa del paziente.

Alla luce di queste considerazioni, fino a che non si hanno prove certe, è opportuno che prevalga la precauzione e che non si proceda in maniera improvvisata anche se i casi sono veramente disperati, onde evitare migliaia di pazienti sottoposti a terapie inefficaci. E' giusto quindi avere un'etica e che vi siano leggi adeguate poiché intorno a questi ipotesi come spesso accade circolano grandi interessi economici legati alle sponsorizzazioni, ai brevetti e la loro commercializzazione.

L'associazione Lucacoscioni lotta per la libertà della ricerca scientifica e chiede "l'immediata pubblicazione del cosiddetto metodo stamina così che gli scienziati di tutto il mondo possano giudicare e i malati di malattie degenerative conoscere la verità".