E' il primo trattamento in grado di rallentare (del 34%)la malattia degenerativa e sarà forse disponibile tra tre anni. Ora è stata avviata la sua ultima fase di sperimentazione, ha fatto sapere Eli Lilly, l’azienda americana che haprodotto la molecola, denominata solanezumab.
Lo studio
Il farmaco èstato creato tre anni e mezzo fa per coloro che soffrivano di demenza senile avanzata, ma non ha avuto i risultati sperati.Tuttavia effetti positivi sono stati riscontrati su quanti avevano sintomi lievi della malattia - sono state prese in esame 1.322persone –.
La molecola solanezumabè un anticorpo che va a legarsi aduna sostanza proteica patologica chiamata amiloide quando è ancora in stadio solubilee in questo modo l’organismo può eliminarlaprima che riesca a formare placche assaidannose. Così le cellule morenti del cervello possono essere rivitalizzate, recuperando la loro funzionalità.
Iricercatori sono ancora al lavoro e dovrebbero concludere per la fine dell’anno. Se l’Agenzia dei farmaci britannica (Mhra) e l’Istituto nazionale per l’eccellenza clinica (Nice) lo approverannoin breve tempo, il trattamento sarà disponibile nel 2018, rendono noto ilTelegraph e la Bbc. La notizia è stata data durante la Conferenza internazionale della Alzheimer’s Association in corso a Washington.
Attesa per risultatidella terza fase
Ora siattende di replicare i risultatiottenuti e se ciò avverrà, sarà certamente un grosso avanzamento nella Ricerca sulla terribile malattia che è l’Alzheimer,perché sarà possibile per i medici rallentarne la progressione. La malattia colpiscecirca il 5% degli individui over 60ed è la forma più frequente di demenzasenile.
In Italia ogni 10 minutiqualcuno si ammala di Alzheimer per 7-800mila casi totali e si teme che la cifra raddoppierà nel 2020 e triplicherà nel2050. Questi almeno erano i dati del2013 dell’International Alzheimer'sDisease Physicians Survey, un'indagine realizzata proprio da Eli Lillyprima della nuova scoperta, nei confronti della quale vi è un "cauto ottimismo".