I medici sono sul piede di guerra e minacciano degli scioperi contro l’intenzione del ministro della Salute, Lorenzin, di istituire delle sanzioni per tutti i camici bianchi che richiedono esami ritenuti “inappropriati”. In pratica il Ministero della Salute vorrebbe che fossero a carico del servizio sanitario nazionale solo le analisi che servono e non quelle superflue, che costano al bilancio dello Stato circa 13 miliardi di euro. I criteri per stabilire se un esame va fatto o no saranno stabiliti da dei protocolli diagnostici, che saranno definiti dalle società scientifiche e approvati dal Consiglio superiore di sanità.
Le intenzioni del ministro Lorenzin
Il ministro della Salute Lorenzin, dopo le proteste dei medici che si sono già levate, ha minimizzato ed ha fatto sapere che le sanzioni contro le prescrizioni inutili scatterebbero solo dopo un eccesso reiterato di errori e dopo un contraddittorio con il soggetto ritenuto colpevole.
E siccome le prescrizioni inappropriate servono spesso a cautelare e a tutelare il medico in caso di cause sanitarie, il Ministero della Salute ha intenzione anche di ridurre le pene nei confronti dei professionisti sanitari, diminuendo, per esempio, la prescrizione dei reati di “malasanità” da 10 a 5 anni. In questo modo i medici sarebbero indotti a prescrivere meno esami cautelativi, ma risulterebbero più tutelati a livello penale.
Il parere dei sindacati dei medici ospedalieri e di famiglia
Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao, il più importante sindacato dei medici ospedalieri, sostiene che sarà difficile stabilire con certezza delle regole di comportamento prescrittivo valide in ogni caso.
Giacomo Milillo, segretario nazionale della Fimmg, il sindacato dei medici di famiglia, prevede inoltre che molti professionisti sanitari finiranno col prescrivere molto di più sul ricettario bianco, e cioè a carico degli assistiti, che, se non avranno i soldi sufficienti, decideranno di rinunciare all'accertamento con conseguenze gravi per la loro salute.