In caldo c’è una rivoluzione che questa volta ha uno dei suoi centri irradiatori nell’Italia, atta a riorganizzare tutto il sistema operatorio e anche post-operatorio. I medici diventano controllori anche nelle operazioni chirurgiche senza intervenire direttamente sul corpo del paziente, ma monitorando a distanza il circuito dei sensori. Nel rapporto medico-paziente si inserisce la tecnologia, una tecnologia che sostituisce corpo e mani.

Le capsule al posto delle mani guantate

I centri d’avanguardia in Italia sono l’Istituto di tecnologia, con il laboratorio di Milano, e l’Istituto Enrico Piaggi di Pisa.

Protagonista del nuovo sistema destinato a penetrare nelle industrie, soprattutto in piccole fabbriche specializzate, è la capsula. Su questo microchip vengono stampati circuiti elettronici di materiali alternativi al silicio quindi più digeribili e salvi dal rischio di rigetto da parte del corpo. L’organismo così ammette questa sollecitazione senza percepire alcuna invasione. I nuovi dispositivi si addentrano come una sonda, dando aiuto alla diagnostica, senza che il medico debba intervenire con mano. In compenso il suo tocco tranquillizzante viene sostituito interamente dalla capsula. La visione viene recepita da computer e addirittura è trasferibile su cellulari e apparecchi mobili.

Con le capsule vengono recepite le sensazioni

Queste pulci nel corpo del paziente sono dotate di sensori che consentono al chirurgo di avere un ritorno della sensazione, come se in realtà fossero le sue mani a contattare gli organi. In questo modo mantiene il controllo dell’operazione, ma può intervenire a distanza, magari anche di chilometri dalla sua abituale postazione.

Gli basta applicare i sensori sulla punta delle dita.

Super microscopi per la biopsia

Il nuovo regime di hardware e software, compattati in maniera efficiente, analizza i segnali di super-microscopi grazie da un sistema di ricezione basato su elementi chimici molto sensibili. Alla fine saranno fasci di luci a prendere il posto di sonde invasive.

Uno di questi elementi è il grafene liquido a contatto con il carbonio, il quale in combinazione con altri materiali restituisce una maggiore sensibilità. E ancora questi materiali sensibili possono essere inseriti in oggetti di uso quotidiano, come i vestiti, per monitorare i battiti a propria necessità, senza bisogno di macchinette ingombranti o visite mediche.

Robot anche nella riabilitazione

I nuovi robot possono seguire i pazienti nel percorso di ripresa e ancora una volta senza l’intervento diretto di un terapista, libero di accompagnare a distanza. Non serve neppure andare in ospedale, è sufficiente una webcam. Con questo sistema si potrebbero abbattere anche i costi di centri pubblici e privati, potendo il terapista trattare più pazienti a distanza.