L'Organizzazione Mondiale della Sanità accende i riflettori sull'importanza di lavarsi le mani, una pratica molto importante, nella vita di tutti i giorni, ed a maggior ragione, in ambito chirurgico ed ospedaliero. Semplicemente lavandosi le mani, si potrebbe ridurre il 40% delle infezioni. Una quantità enorme, ed in alcuni casi finisce in tragedia.

Medici poco attenti all'igiene delle mani

Secondo l'OMS, la metà dei medici e delle equipe chirurgiche, non si lavano bene le mani, o non lo fanno quando è opportuno farlo. E questo, a livello mondiale, espone al rischio di infezioni il 31% dei pazienti.

Uno su tre. Numeri spaventosi, se consideriamo che ogni anno, nel mondo, finiscono sotto i ferri 313 milioni di persone.

La situazione in Italia

Nel nostro paese, secondo Assobiomedicaogni anno una media compresa tra il 5% e l'8% dei pazienti ricoverati contrae infezioni durante la degenza. Di queste, il 20-30% potrebbero essere evitate mettendo in pratica una corretta igiene, ad iniziare proprio dalle mani. Oltre ai problemi provocati ai pazienti dalle infezioni, c'è anche la questione dei costi: circa 500 milioni di euro di spese che potrebbero essere evitate.

Il lavaggio delle mani deve durare più di 40 secondi

I problemi non sono causati solo dalla mancanza di precauzioni igieniche, ma anche dalla cattiva abitudine di lavarsi le mani in modo non accurato.

Secondo uno studio pubblicato recentemente dalla rivista "Infection Control & Hospital Epidemiology", il modo migliore per lavarsi le mani è quello proposto dall'Oms, che prevede 6 step, e generalmente richiede almeno 40 secondi.

Come lavarsi le mani

Insaponare bene le mani, ponendo il sapone su entrambi i palmi e poi strofinarle bene, passando ripetutamente tra le dita, sul dorso delle mani ed in corrispondenza delle unghie, dove si depositano sempre molti batteri. L'operazione, prima di sciacquare con abbondante acqua, deve durare almeno 40 secondi, meglio se si arriva al minuto. In questo modo, si elimina la maggior parte dei batteri possibile.