Due studi condotti negli Stati Uniti e pubblicati sulla rivista specializzata Journal of Psychofarmacology dimostrano come una sola dose di psilobicina, principio attivo contenuto nei funghi allucinogeni, possa alleviare l'ansia e la depressione nelle persone affette da tumori.
Il primo studio è stato eseguito al Langone Medical Center di New York su un campione di 29 pazienti. Il secondo invece, con l'interessamento di 51 persone si è svolto alla Johns Hopkins University di Baltimora. Entrambe le ricerche hanno riscontrato gli stessi risultati, in aggiunta ad una adeguata terapia psicologica l'80 per cento dei pazienti ha sperimentato una rilevante miglioria psichica dopo l'assunzione della psilobicina.
Il metodo "doppio cieco"
La forte scommessa della rigida ricerca effettuata risiede proprio nel metodo, dove né l'equipe medica né i pazienti conoscono la natura del farmaco. Lo scopo principale è quello di evitare qualunque influenza sui risultati, rivelandosi così l'unica strada per una corretta valutazione dell'esperimento. Inoltre, e per quanto riguarda l'efficacia dei test, questa procedura del doppio cieco ha bisogno di un notevole impegno a livello statistico e di un'analisi molto accurata dei dati ricavati.
L'azione psichedelica
Purtroppo le reazioni negative che deprimono i pazienti non sempre si riescono a combattere con la somministrazione di appositi farmaci. Nei lontani anni '60 si era già sperimentata l'azione psichedelica che provoca l'assunzione anche di piccole dose di psilobicina contenuta nei funghi allucinogeni.
Tuttavia, la teoria fu abbandonata in seguito ad abusi e proteste di tipo politico e religioso.
A distanza di cinquant'anni la scienza ci riprova e i risultati sembrano confermare un notevole e ulteriore passo avanti nella cura della psiche dei pazienti oncologici. I responsabili della ricerca si augurano che in futuro l'abbinamento di un “viaggio controllato” e le sedute di psicoterapia possano finalmente indurre una sensazione di ottimismo e di maggior senso della propria esistenza.