La fertilità è il risultato di un delicato meccanismo biologico perfezionato nei millenni con l’evoluzione. Come tutto, a volte ci possono essere dei problemi. Uno dei fattori di rischio della fertilità è associato al tipo di lavoro svolto. Infatti, le donne che svolgono lavori pesanti o che sono impegnate in attività che seguono dei turni, hanno un numero di ovociti maturi inferiore rispetto alle donne impegnate in attività con un normale orario di lavoro.
Numero di ovociti e i livelli di ormone follicolo stimolante (FSH)
Lidia Minguez-Alarcón, insieme ai suoi colleghi del Dipartimento di Salute ambientale alla Massachusetts Harvard T.H.
Chan School of Public Health di Boston, hanno esaminato la riserva ovarica ovvero il numero di ovociti e i livelli di ormone follicolo stimolante (FSH) in 473 donne che dal 2004 al 2015 sono andati nel centro per problemi di fertilità. I risultati di questo studio sono stati pubblicati su Occupational & Environmental Medicine.
Dopo avere intervistato le partecipanti sul tipo di lavoro svolto, sforzo fisico richiesto e orari di lavoro, la cui età media era di 35 anni, con un indice medio di massa corporea (BMI) 23, i ricercatori hanno scoperto che i livelli di FSH non erano influenzati se il lavoro svolto era faticoso o meno, mentre era la riserva di ovociti che risultava significativamente più bassa nelle donne che svolgevano un lavoro che richiedeva uno sforzo fisico, (come il sollevamento di carichi pesanti), rispetto alle coetanee il cui lavoro era più tranquillo.
Lo stesso si osservava nelle donne turniste, con un minor numero di ovociti maturi più basso rispetto alle coetanee con un normale orario di lavoro.
Ma se a queste condizioni (sforzo fisico e/o turnazione) si aggiungeva anche il sovrappeso, ovvero le donne con BMI pari o superiore a 25, allora il numero di ovociti maturi si riduceva ulteriormente.
Il numero di ovociti è un indicatore importante di fertilità in quanto riflette il numero di cellule uovo in grado di essere fecondate e sviluppare un embrione.
Una regolare attività fisica invece aiuta
Il risultato emerso da questo studio non va confuso con lo sforzo che può essere compiuto facendo una regolare attività fisica.
Anzi, studi precedenti, svolti sempre negli Stati Uniti, avevano dimostrato come le donne che svolgevano un attività fisica di almeno 5 ore a settimana avevano il 18% in più di possibilità di restare incinte.
L’indagine eseguita dalla Boston University School of Public Health e pubblicata su Fertility and Sterility, aveva coinvolto 3628 donne (età 18-40 anni) che avevano pianificato una Gravidanza. Un’attività fisica più intensa invece era risultata positiva solo nelle donne sovrappeso, nella misura in cui tale attività faceva ridurre loro il peso.
In qualche modo, i risultati di queste due ricerche, condotte in periodi differenti, arrivano alla medesima conclusione: per favorire la fertilità è importante non essere sovrappeso, fare una regolare attività fisica e svolgere, ove possibile, un’attività regolare, senza un eccessivo sforzo come il sollevamento di pesi.