Con qualsiasi problema di salute, la prima fonte ad essere consultata è il web, ovvero Google. Da qui la definizione diDr. Google”, strumento che ha sostituito il ruolo che un tempo era del medico di famiglia. Sono in tanti a non condividere questa abitudine soprattutto perché sul web si trova di tutto, ma anche il suo esatto contrario e, quando si parla di salute, avere il consiglio giusto al momento giusto può fare la differenza. Ed è per questo che, a beneficio dei pazienti oncologici e di chi, pur non essendo un paziente, vuole avere notizie certificate, è nato un portante specializzato, My Day, sponsorizzato da Teva.

Il sito accreditato

Sono diversi i siti che cercano di fornire una guida a chi cerca informazioni. Ormai per prenotare un treno, un aereo, una vacanza, o fare un acquisto o trovare amici, il web è la piazza virtuale dove tutti ci rivolgiamo. Può capitare che le notizie che troviamo non sempre siano accreditate. Se questo succede nel campo della salute, allora il problema diventa molto serio. Basti pensare a quanto è successo per i vaccini dove notizie assolutamente prive di fondamento hanno creato disorientamento in tanti genitori che hanno deciso di non vaccinare i propri figli.

Per dare informazioni basate su conoscenze scientifiche e dati ufficiali, da alcuni anni stanno nascendo siti accreditati come “dovemicuro.it”, un sito che aiuta a scegliere la struttura più idonea dove farsi curare.

Il Ministero della salute (salute.gov.it) fornisce informazioni sia per gli operatori sanitari ma anche per tutti gli utenti. Ad esempio il rapporto con le strutture sanitarie, i corsi di aggiornamento e tantissime altre informazioni.

Nasce My Day, un portale ispirato dalle conversazioni online

L'ultimo, in ordine di tempo, è My Day (myday.eu.com/it), un sito nato dopo aver analizzato circa 21mila post lasciati sui social network dai pazienti oncologici e da coloro che se ne prendevano cura. Una ricerca limitata a quattro tipologie di tumori, prostata, seno, polmone e linfoma.

La ricerca ha evidenziato una differenza di comportamento tra uomini e donne. In presenza di una diagnosi di cancro alla prostata, gli uomini usano un linguaggio meno emotivo rispetto al linguaggio usato dalle donne, dopo una diagnosi di cancro alla mammella.

Quest’ultime sembrano anche più disinibite nel parlare del loro problema di salute rispetto agli uomini. Infatti, su un caso di tumore alla prostata, il 65% delle conversazioni è di coloro che assistono il paziente, medici e caregiver (moglie, parenti, infermieri, badanti, ecc.) mentre, su un caso di tumore al seno, questo tipo di conversazione è limitato ad un 17%. Come dire, le donne ne parlano in prima persona mentre, per gli uomini, ne parlano chi gli sta vicino. Forse il tutto è riconducibile ad una maggiore logorrea femminile. Ma il dato è questo a da qui bisogna partire.

Dall’analisi dei contenuti di queste conversazioni sono emerse le esigenze più comuni avvertite da chiunque si confronta con il problema cancro.

Gravità, terapie, sopravvivenza, qualità della vita, centri specializzati, alimentazione, ricerca, e così via. Il portale My Day prova a fornire una risposta - basata sulle attuali conoscenze scientifiche - a tante di queste domande. Il sito fornisce informazioni sulla patologia, sulle terapie, sullo stile di vita da adottare, ma anche sui casi estremi, come la gestione della propria vita dopo la guarigione o la gestione del fine vita.

I contenuti del portale sono strutturati su tre filoni tematici, 1) le persone, per confrontarsi con altri che hanno vissuto o stanno vivendo una esperienza simile; 2) la malattia, per trovare informazioni utili da fonti accreditate; e 3) la ricerca delle condizioni di benessere, come consigli dietetici e nutrizionali, promemoria per appuntamenti e altro.