Gli antagonisti del recettore della neurochinina 3 (Nk3) potrebbero essere una valida soluzione per ridurre alcuni dei sintomi che si manifestano con l’arrivo della menopausa, come le vampate di calore. Due farmaci, Mle4901 e Fezolinetant, sono stati investigati su una popolazione di donne con amenorrea da almeno un anno e che soffrivano di frequenti vampate. I risultati presentati all’Endo 2017 lasciano bene sperare in una loro rapida approvazione.

Due nuovi farmaci con lo stesso obiettivo

Il primo si chiama Mle4901, un antagonista del recettore della neurochinina 3 (Nk3) studiato su 28 donne, di età compresa tra 40 e 62 anni, con amenorrea da almeno un anno, a cui è stato somministrato il farmaco (40mg), due volte al giorno con cicli di 4 settimane, intervallate da 2 settimane con solo placebo.

Prima di partecipare allo studio le donne avevano mediamente una vampata ogni due ore (13 vampate al giorno, 85 a settimana).

Il farmaco ha ridotto le vampate a 19/settimana. Come dire, due-tre vampate al giorno. Inoltre, effetti positivi sono stati registrati sul sonno, con ridotte sudorazioni notturne, meno irritabilità e meno stanchezza. Lo studio è stato effettuato presso l’Imperial College di Londra e i risultati sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet, primo autore Julia K. Prague.

Il secondo farmaco, sempre un antagonista Nk3, è fezolinetant. Studiato in Belgio per 12 settimane, in doppio cieco, verso un gruppo placebo, su 87 donne in menopausa con almeno 49 vampate di calore settimanali.

Le donne hanno preso 90 mg di farmaco, due volte al giorno. Anche in questo caso i risultati sono stati positivi. Il farmaco ha ridotto le vampate dell’88% dopo 4 settimane, per arrivare al 93% dopo 12 settimane. In alcuni casi le vampate sono cessate del tutto.

La tollerabilità dei due farmaci è stata elevata, con un’azione più rapida rispetto alla tradizionale terapia ormonale sostitutiva.

Non ci sono stati effetti positivi sulla libido, e questo era prevedibile trattandosi di una terapia non ormonale. I risultati sono stati illustrati a Orlando (USA) in occasione dell’annuale meeting della Società di Endocrinologia (Endo 2017).

Menopausa: una stagione piena di disagi

All’approssimarsi dei 50 anni, il 70% delle donne deve fare i conti con una serie di disturbi legati all’arrivo della menopausa.

Un problema fisico ma anche psicologico in quanto segna il passaggio dall’età fertile a questa matura. Uno dei segnali caratteristici di questa fase è la comparsa di vampate, più volte al giorno, anche durante la notte, compromettendo il riposo notturno ed alterandone lo stato di serenità.

Le vampate, causate da uno squilibrio dei livelli di estrogeni, fanno innalzare temporaneamente la temperatura del corpo fino a 34-35°C. Sono molto accentuati nei mesi che seguono l’ultimo ciclo mestruale per poi attenuarsi progressivamente. Possono durare pochi mesi ma anche qualche anno. Le donne più fortunate, circa il 30%, non le avvertano affatto. La vampata è solo un aspetto in un quadro di disagio più ampio caratterizzato da ansia, depressione, perdita di concentrazione e desiderio sessuale.

Trattandosi di una fase del tutto fisiologica e non patologica, se si possono evitare farmaci è meglio. Finora l’unica opzione farmacologica disponibile è la cosiddetta TOS (terapia ormonale sostitutiva) a base di estrogeni, eventualmente associati ai progestinici. Una serie di accorgimenti possono aiutare ad attenuare questi disturbi. Dieta: leggera, evitando alcool, caffe, cibi speziati, piccanti o bollenti. Abbigliamento: leggero, fresco, ventilato. Attività fisica: chi fa sport ha meno problemi durante la menopausa. Infine, ci sono dei prodotti naturali, come la soia e il trifoglio rosso ricchi di isoflavoni (sostanze simili agli estrogeni), che sembrerebbero essere dei buoni surrogati degli ormoni naturali. Anche se gli esperti sono molto scettici sulla loro efficacia.