Le patate sono un alimento sano, specie se consumate al forno e con la loro pelle, ricchissima di fibre. Ma attenzione! Non dovrebbe essere l'unico tipo di alimento di origine vegetale che consumiamo nella nostra dieta, in quanto la loro composizione è molto diversa dalle verdure a foglia verde (ad esempio contengono molto più amido). Sebbene le patate vengano considerate come un alimento ingrassante, in realtà una patata media cotta al forno, con la pelle e senza sale, contiene soltanto 160 calorie ed è naturalmente priva di grassi e colesterolo.
Proprietà nutrizionali delle patate: i suggerimenti dalla ricerca scientifica
Ogni patata contiene in media circa 4 g di fibre e 4 g di proteine che contribuiscono ad un più rapido raggiungimento del senso di sazietà. Infatti la ricerca suggerisce che le patate sono preferibili alla pasta in termini di capacità di ridurre l'appetito. Le patate offrono anche vitamina B6, vitamina C e ferro e sono un'ottima fonte di potassio. Una patata media fornisce circa il 20% del valore giornaliero raccomandato per il potassio, un minerale che contrasta l'azione ipertensiva del sodio. Un piccolo studio condotto dalla University of Scranton, in Pennsylvania (USA), ha scoperto che mangiare 6-8 piccole patate viola, ricche di antiossidanti, 2 volte al giorno non provoca l'aumento di peso e può aiutare nel ridurre la pressione sanguigna, il rischio di malattie cardiache ed ictus, tra i soggetti in sovrappeso e con ipertensione.
I valori nutrizionali possono essere leggermente differenti a seconda delle varietà di patate, bianche o rosse. Un'eccezione è rappresentata dalla patata dolce, batata o patata americana, una radice tuberosa appartenente ad un'altra specie, Ipomea batatas, particolarmente ricca di beta-carotene, che nel nostro organismo viene convertita in Vitamina A, un potente antiossidante protettivo nei confronti di occhi e pelle.
Patate ed aspetti negativi
Il problema giunge quando le patate vengono fritte in olio o burro o aggiunte in preparazioni elaborate con panna, formaggio ed altri ingredienti grassi. Ciò aumenta notevolmente il contenuto di grassi, sodio e calorie. Le patate sono degli alimenti con alto indice glicemico (IG), cioè sono in grado di innalzare i livelli postprandiali di insulina nel sangue.
Tuttavia l'IG è un valore che da solo non può illustrare tutti gli effetti sulla nostra salute di un alimento. Un recente studio della Jean Mayer USDA Human Nutrition research center on aging, Tuft University di Boston ha riscontrato infatti che c'è una sostanziale variabilità nelle risposte individuali alle determinazioni del valore di IG e per questo la sua utilità in termini di guida nella scelta alimentare sarebbe piuttosto limitata. Un altro studio americano pubblicato su The Bmj, ha rilevato che al consumo di patate e patatine fritte, è associato, specie nelle donne sedentarie ed obese (già quindi predisposte a sviluppare insulino-resistenza e sindrome metabolica), un più elevato rischio di diabete di tipo 2.
Un altro studio del Department of Nutrition and epidemiology, Department of Medicine Harvard medical school and Bringham and Women's Hospital di Boston ha scoperto, monitorando la dieta di un gruppo di donne, che quelle che mangiavano 4 o più porzioni di patate al forno, bollite o in purè alla settimana hanno visto un aumento del rischio di pressione alta rispetto a quelle che ne consumavano meno di una porzione al mese. Ma la cosa sorprendente è che lo stesso studio ha confermato effetti diametralmente opposti sugli uomini. Con il consumo di patatine fritte, gli effetti sulla pressione sia di uomini che di donne erano invece pressoché sovrapponibili.
Le conclusioni: patate si? Patate no?
Le patate sono certamente un alimento sano che può essere integrato in una dieta varia e che preveda il consumo di altri vegetali, come frutta e verdura a foglia verde. L'importante è limitare le porzioni e l'utilizzo dei condimenti, scegliendo metodi di cottura, come bollitura o al forno, che ne preservino le numerose proprietà. Fonte Cnn.