Sabato sera, un 66enne è deceduto all'ospedale di Imola Santa Maria della Scaletta. L'uomo era stato ricoverato dal venerdì precedente per uno stato febbrile con temperatura molto alta. Le analisi di laboratorio, prontamente eseguite, hanno rilevato una infezione da meningococco. Di conseguenza le autorità sanitarie hanno immediatamente attivato i protocolli di indagine per individuare le persone venute a contatto con il deceduto per poter attuare l'adeguata profilassi ed evitare altre morti. Dopo i risultati delle analisi di laboratorio, la profilassi preventiva è stata estesa anche ai sanitari che si sono presi cura dell'uomo .
Secondo la Ausl il rischio di contagio è molto basso, ma solo se tutti i convocati si sottoporranno alla profilassi predisposta, anche se, come fanno notare i medici, non è ancora stato identificato il sierogruppo specifico di questo tipo di meningococco, cioè il tipo di meningococco di cui si tratta. Infatti il sierogruppo o sierotipo identifica la sottospecie di virus, rispetto ad un cluster di specie più grande, che si sta esaminando o cercando di identificare in quel momento.
Come si trasmette la meningite batterica?
Il meningococco è un batterio che si trasmette per contatto diretto e per via aerea, ad esempio in caso di tosse o starnuto da parte della persona contagiata verso un soggetto sano.
Normalmente, è richiesto che si sottopongano a preventiva profilassi antibiotica solo le persone che sono venute a contatto con il malato nei 10 giorni precedenti la prima manifestazione dei sintomi. Questo perché, di solito, il miningococco ha un periodo di incubazione che varia da un minimo di 2 a un massimo di 10 giorni.
I sintomi che possono indicare una probabile meningite sono febbre alta, forti mal di testa o cefalee, vomito, rigidità nucale o torpore. Comunque anche se la meningite batterica può essere molto pericolosa e portare alla morte, come in quest'occasione, si sviluppa solo in rari casi.
In Inghilterra il caso di un neonato di sole 3 settimane.
Nel frattempo, in Inghilterra, il piccolo Austin, di appena tre settimane prima, ha sviluppato una meningite batterica fulminante. I genitori, qualche giorno dopo la nascita, avevano notato dei drastici cambiamenti nella routine giornaliera del bambino, che li aveva spinti a portarlo in ospedale. Gli esami clinici effettuati, fra i quali anche una Tac al cervello, sulle prime non avevano rilevato anomalie. Ma il cuore del bambino batteva troppo forte. I genitori hanno quindi deciso di trasferirlo in un'altra struttura, lo Sheffield Children Hospital, dove, dopo diversi esami, i dottori hanno comunicato ai genitori che le condizioni del bambino erano critiche e che era stata rilevata la presenza di liquido nel cervello.
Poche ore dopo il bimbo è stato dichiarato clinicamente morto e i suoi genitori hanno deciso di donare gli organi. Ciò che fa pensare è che secondo la coppia il bimbo era perfettamente sano e fino ad allora non aveva presentato alcun sintomo.