Arrivano importanti novità per la prevenzione del cancro alla prostata. Lo studio, tutto italiano, ha portato l'Istituto Superiore di Sanità a brevettare una nuova tecnica per un innovativo test del PSA. Si tratta di uno studio per sé rivoluzionario, che potrebbe oggettivamente stravolgere la prevenzione per il tumore alla prostata che oggi conosciamo. Sullo stesso argomento, potrebbero interessarti le ultime notizie sulla prevenzione dell'Alzheimer, con l'approfondimento che vi abbiamo riportato nella giornata di ieri sui 9 fattori di rischio da conoscere assolutamente per migliorare la prevenzione della demenza senile, che ogni anno colpisce oltre 50 milioni di persone nel mondo.

Prevenzione cancro alla prostata: lo studio italiano

Lo studio sul nuovo test del PSA, brevettato dall'Istituto Superiore di Sanità, è stato pubblicato sulla rivista scientifica Cancer Letters, edita da Elsevier, società editrice con sede nella città di Amsterdam, che raccoglie le ultime novità nel campo della ricerca contro il cancro, a testimonianza dell'autorevolezza degli istituti che hanno collaborato al raggiungimento dell'obiettivo. Ad oggi i risultati vertono su 45 campioni ma è tutt'ora in corso una ricerca ancora più ampia, che potrebbe portare ad esiti ancora più certi, su 250 campioni di plasma.

Perché il nuovo test è potenzialmente così rivoluzionario? I primi risultati hanno evidenziato che attraverso l'introduzione dell'innovativo test del PSA consente di rintracciare, isolare il cancro della prostata da tutto ciò che può essere definito volgarmente "contorno".

Ad esempio, l'ultima tecnica brevettata dall'ISS permette di escludere l'iperplasia iperstatica benigna. Qual è la prima conseguenza? L'attuale test del PSA (PSA sierica ndr) include ancora un alto numero di falsi positivi. Il nuovo invece promette di far crollare la percentuale di quest'ultimi. Un passo in avanti importante.

"Una vera rivoluzione". Così la definisce il professore Sciarra, che svolge il ruolo di Ordinario di Urologia del Policlinico Umberto I di Roma, premettendo però che occorra sempre aspettare la conferma dei risultati. Fatta la dovuta promessa conclude dicendo: "Avremmo a disposizione uno strumento molto efficace - afferma Alessandro Sciarra - nella prevenzione secondaria del cancro alla prostata".

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