E' la prima volta che un animale geneticamente modificato viene destinato al consumo umano: in Canada da oggi si porta in tavola il supersalmone Aquabounty, che ha ricevuto il via libera per la commercializzazione dal governo canadese. E' stato preparato da 25 anni ed in molti attendevano la sua comparsa in tavola, mentre sono altrettanti quelli che ne temono le conseguenze. Il salmone Aquabounty ha dimensioni doppie rispetto ai salmoni normali e da oggi può essere acquistato dai consumatori canadesi, a breve anche da quelli statunitensi. E' infatti statunitense l'azienda che lo produce, si trova in Massachussets, ed ha annunciato la vendita iniziale di 4.533 chilogrammi di salmone ad alcuni clienti di cui non si sono fornite le generalità, con un costo di 5,30 dollari a libbra, ovvero per 0,45 Kg.

Aquabounty è stato prodotto modificando geneticamente il salmone atlantico Salmo Salar: in esso è stato inserito un gene esterno di un altro salmone, il Chinook, che codifica per il Gh, l'ormone della crescita insieme ad un altro gene proveniente da un pesce, lo Zoarces americanus e che contiene i fattori di regolazione genica. Questi geni così modificati consentono al supersalmone di produrre costantemente delle piccole quantità di ormone della crescita, arrivando alla maturità in un tempo dimezzato e con un peso pari al doppio rispetto alla specie originaria. Il supersalmone ora è allevato in un grande allevamento a Panama, in vasche a terra appositamente create per impedire che alcun esemplare possa sfuggire in mare ed alterare l'ecosistema marino.

Gli esemplari sono sterili ma potrebbero contenere patogeni diversi dalle specie 'normali' ed infettare così gli altri salmoni.

Gli USA non sono ancora convinti

E' dal 1989 che si producono i pesci geneticamente modificati e dal 1995 si chiedono autorizzazioni per poterli commercializzare, ma la Food and Drug Administration non aveva normative su cui basarsi per poter decidere in merito.

solo nel 2010 sono state emesse regole per la sicurezza al consumo e nel 2012 circa l’impatto sull’ambiente. Nel 2015 c'è stata la svolta che ha dato il via libera, seguita dalla conferma delle autorità canadesi. In USA invece l'intoppo è stato determinato dalla mancanza di un'indicazione in etichetta che attesti l'origine del prodotto e finché non saranno pronti gli strumenti per informare il consumatore non si procederà per arrivare al consumo alimentare.

Ma la strada è ancora lunga e disseminata di ostacoli, dal momento che sono tante le associazioni di ambientalisti e consumatori che rifiutano un prodotto che non dispone di sufficienti prove di sicurezza per la salute. Sono invece molte le aziende che producono animali GM che attendono con ansia che il mercato si sblocchi: in Tennessee, la AgGenetics, sta svolgendo esperimenti di modificazioni su bovini da latte e da carne.