Forse non era il momento giusto da parte del governo inviare al Parlamento la Relazione annuale sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, proprio adesso che questo chiude per la pausa estiva fino al 12 settembre e soprattutto in considerazione della fotografia che il resoconto fa sullo stato del fenomeno.

Sconcertante è il quadro che emerge. Che si tratti di uso regolare o saltuario, che si tratti di droghe leggere o pesanti, i numeri della pubblicazione sono davvero preoccupanti.

Dal rapporto risulta infatti che ben il 25,9% degli studenti, circa 640.000 ragazzi, ha consumato almeno una volta una sostanza illegale (la cannabis “tradizionale” risulta ancora la più gettonata rispetto alla sua versione sintetica SPICE) ma la vera notizia sconvolgente riguarda coloro che ne fanno uso con regolarità.

Nella fascia che va dall’adolescenza alla maggiore età, 15-19 anni, 90.000 studenti consumano cannabis con una certa regolarità. Più alto è il numero di coloro che invece hanno a che fare con problemi di dipendenza più seri, ben 150.000 giovani.

Sebbene la "classica" marijuana resti la droga più consumata non mancano all’appello sostanze più pesanti anche se in misura minore: cocaina, eroina e oppiacei coprono circa il 7% del consumo che nel 2016 ha riguardato 4 milioni di concittadini, circa il 10,3% di tutta la popolazione.

Ma il problema non riguarda solo i giovani, anche nella fascia adulta l’uso di marijuana è abbastanza consueto, è stato calcolato che circa un terzo della popolazione ne abbia fatto uso almeno una volta.

Cifre da manovra finanziaria

Negli anni 90 l’Italia era il paese con il più alto tasso di consumo di droghe e ad oggi sembra sia davvero cambiato poco. A leggere le cifre sia delle conseguenze che quest’uso comporta in termini di ricaduta sulla salute pubblica, sia del giro d’affari miliardario che mette in moto, a distanza di 27 anni non c’è da stare molto tranquilli.

Ben 6.083 ricoveri in ospedale sono stati causati da utilizzo di droghe mentre sono 143.271 i consumatori abituali di queste sostanze che si trovano in trattamento sanitario.

Sul fronte economico l’industria dello spaccio e del consumo vanta numeri di tutto rispetto, sono 14 i miliardi che il mercato delle droghe riesce a muover, cifre da manovra finanziaria.

Internet e le droghe 'fai da te'

Debellare il fenomeno diventa sempre più complicato e le nuove tecnologie non contribuiscono certo alla limitazione della cosa. Internet è sia un modo più facile per rifornirsi di queste sostanze, che un mezzo per apprendere il “fai da te”. Non è più una novità il fatto che si possano sintetizzare droghe per proprio conto anche in casa e così la gamma di varianti di prodotti derivati della cannabis è in forte aumento, ampliandosi la disponibilità di sostanze che derivano dalla modificazione del principio attivo (Thc).

Assieme ad alcol e fumo questa piaga sta divenendo sempre più diffusa tra i giovani come le cronache degli ultimi giorni hanno testimoniato. È infatti recente il caso della giovane 16enne di Genova morta in seguito all’assunzione di una pastiglia di ecstasy.

Da quanto emerso dal rapporto la situazione sembrerebbe davvero senza speranza. Davanti a fenomeni di questo genere probabilmente solo una seria prevenzione e l’intervento educativo della famiglia possono davvero fare la differenza nell’arginarlo.