La perdita di peso impone un deficit calorico prolungato, ma la fame è difficile da gestire. Si può ovviare, sotto sorveglianza del nutrizionista, con una dieta chetogenica che diminuisce sia la massa grassa che il desiderio di mangiare. Ma esiste una bevanda capace di placare la fame? La risposta arriva da uno studio condotto presso il Department of Physiology, Anatomy and Genetics, Università di Oxford.

Soggetti di peso normale, non sottoposti a diete, sono stati suddivisi in due gruppi: dopo una notte a digiuno, un gruppo ha ricevuto una bevanda a base di esteri chetonici; l’altro, di controllo, una bibita isocalorica (stesse calorie: 1.9 kcal/kg di peso) contenente destrosio.

Sono stati misurati parametri come fame, sazietà e voglia di mangiare e, contemporaneamente, i corpi chetonici e gli ormoni correlati con l’appetito presenti nel sangue.

I soggetti trattati con esteri chetonici mostravano nel sangue alti livelli di corpi chetonici (beta idrossibutirrato), e bassi di grelina (ormone stimolante l’appetito). E’ stata osservata, in pratica, una vera e propria chetosi esogena (indotta esternamente da una bevanda) che ha inibito la fame.

Si può concludere, quindi, che le bevande con esteri chetonici possono offrire l’opportunità di contrastare la fame nervosa senza interventi dietetici. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Obesity nel novembre 2017.

Dieta chetogenica, effetto anoressizzante

E’ una strategia efficace (basso contenuto di carboidrati, alto in grassi) tramite la quale la massa grassa immagazzinata nel tessuto adiposo viene trasformata in corpi chetonici.

Questi vengono utilizzati come energia alternativa ai carboidrati e limitano l’appetito sia per via centrale, agendo sul cervello, che sulla secrezione ormonale periferica.

Allo stesso tempo si manifesta un decremento della produzione di grelina, proteina prodotta dalle cellule ossintiche dello stomaco, che agisce sull’ipotalamo e il nervo vago.

Lo studio

I partecipanti (15 maschi e femmine, di età compresa tra 21 e 42 anni), evitavano alcol e caffeina per 24 ore prima dei test.

I campioni di sangue a digiuno venivano raccolti prima del trattamento e poi a intervalli regolari, per 4 ore.

Dopo 60 minuti dall’assunzione della bevanda a base di esteri chetonici è stato osservato nel sangue un incremento significativo dei livelli di beta idrossibutirrato (da 0.2 mM prima del consumo a 3.3 mM dopo 1 ora) e un abbattimento dell’ormone grelina; la fame e il desiderio di mangiare sono stati soppressi per 4 ore.

La somministrazione di destrosio, invece, non ha avuto effetto sui livelli ematici di beta idrossibutirrato.