Sono oltre 10 milioni gli anziani che dormono meno con l’avanzare dell’età. E’ il dato emerso dall’ultimo congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) svoltosi nei giorni scorsi a Napoli che ha anche evidenziato come, in realtà, più che dormire meno, gli anziani riposano male per motivazioni che spesso possono essere differenti per i due sessi. I disturbi del sonno che affliggono gli over 65, infatti, sono spesso riconducibili al fatto che si addormentano con difficoltà e si svegliano durante la notte o la mattina presto.

I rischi per gli anziani che dormono meno e male

Nel corso del congresso della Sigg, sono stati analizzati i disturbi del sonno che, notoriamente, colpiscono gli anziani. Da indagini effettuate è emerso che gli uomini, generalmente, fanno fatica ad addormentarsi a causa di cene abbondanti e tendono a svegliarsi per andare in bagno durante la notte; per quanto riguarda le donne, invece, i disturbi del sonno derivano principalmente dagli acciacchi e da pensieri e preoccupazioni che ne agitano il sonno.

In comune per entrambi i sessi ci sono gli effetti negativi del poco sonno, nonostante sia stato riscontrato che negli anziani le ore di riposo necessarie siano inferiori rispetto ai giovani.

Il vero problema quindi, è nella qualità del sonno che, è stato dimostrato, influisce negativamente sullo stato di salute generale causando alterazione dell’umore, riduzione della capacità di concentrazione e rischi di decadimento cognitivo

Come tornare a dormire bene: i consigli dei medici

Non sono mancati, al termine del congresso, i consigli dei medici geriatri su come tornare a dormire bene.

Innanzitutto, sostiene il dottor Nicola Ferrara, presidente della Sigg e ordinario di medicina interna e geriatria all’Università Federico II di Napoli, può essere utile rivedere le terapie alle quali gli anziani sono eventualmente sottoposti, considerando che farmaci come diuretici e beta-bloccanti possono compromettere il sonno, mentre gli antidepressivi possono avere effetto contrario.

Tra i rimedi naturali, via libera all’uso della melatonina, mentre non sono riconosciuti affetti positivi dall’assunzione di valeriana.

Molta importanza per migliorare la qualità del sonno degli anziani viene data allo stile di vita, consigliando la pratica, a giorni alterni, di un’attività fisica dolce per almeno 30-40 minuti e di una alimentazione controllata a cena che tenga anche conto del fatto che l’assunzione di carboidrati facilita il sonno.

Nessuna controindicazione, infine, per la classica pennichella pomeridiana che, anzi, può contribuire al raggiungimento del livello minimo quotidiano di sonno necessario.