Nonostante sia ancora illegale in molti Paesi, la marijuana continua ad essere oggetto di ricerche e studi, al fine di comprendere se ci possa essere qualcosa di positivo in una sostanza divenuta quasi un tabù per la società. L'argomento legato alla cannabis, infatti, divide letteralmente in due l'opinione pubblica: sostenitori e oppositori si sono più volte scontrati soprattutto in vista della proposta di legalizzazione. Non tutti sanno, però, che i cannabinoidi naturalmente contenuti nella marijuana possono apportare dei benefici al nostro organismo: a dirlo sono dei recenti studi, come quello portato avanti dalla Stanford University School of Medicine.

Lo studio sulla marijuana: farne uso migliora il sesso?

La Stanford University School of Medicine ha analizzato un campione di 50 mila persone, composto da 30 mila uomini e 20 mila donne, alcune delle quali fanno uso di marijuana. Al termine della ricerca gli esperti hanno scoperto che l'assunzione della cannabis aiuta a stimolare alcune zone del cervello legate all'attività sessuale: per questo motivo, i soggetti che fanno uso della sostanza stupefacente sarebbero più propensi nell'avere rapporti intimi. Allo stesso tempo, la Washington State University ha deciso di considerarne un altro aspetto. Sono molti infatti ad affermare che la cannabis possa ridurre il livello di stress ed in parte è vero: fumandola, si limiterebbe l'aumento del cortisolo, prodotto dalle ghiandole surrenali e noto anche sotto il nome di 'ormone dello stress'.

Questo ormone viene prodotto nel momento in cui una persona si trova in uno stato emotivo o fisico tormentato ed ha l'obiettivo di aumentare la produzione di energia da parte del corpo. Ebbene, se da un lato la marijuana bloccherebbe lo stress, dall'alto avrebbe un effetto negativo: la mancata secrezione del cortisolo rende il nostro organismo meno propenso ai cambiamenti ambientali, compromettendone la sopravvivenza.

Tumori e marijuana: la scoperta scientifica

Per il consumo della marijuana sono stati individuati aspetti positivi e aspetti negativi, così come nel campo della prevenzione e della cura dei tumori. In effetti, è stato dimostrato che l'olio di cannabis vaporizzato emette delle sostanze ritenute cancerogene, che potrebbero dunque aumentare il rischio che si manifesti il cancro.

A condurre lo studio è stata la Medical Marijuana Research che è giunta alla conclusione che nelle sostanze sprigionate dalla combustione della marijuana ci sarebbero anche la formaldeide e l'acetaldeide, potenzialmente dannose per il corpo umano. Accanto a tale ricerca, però, l'Istituto Oncologico di Vojvodina e dell'Università di Novi Sad, in Serbia, hanno notato degli effetti benefici sui tumori: i cannabinoidi, presenti nella sostanza stupefacente, indurrebbero le cellule tumorali alla apoptosi, ossia all'autodistruzione. Al momento questa reazione è stata esaminata sui cannabinoidi CB1 e CB2, ma altre ricerche verranno presto effettuate anche sulle altre tipologie.