Un recente documento redatto da un gruppo di biologi marini appartenente alle diverse Accademie delle Scienze europee hanno messo in luce una maniera differente di alimentarsi, puntando maggiormente sui cibi che provengono dall'oceano. Tale tipologia di dieta, ha però un'insidia nascosta in quanto, se non viene correttamente bilanciata, potrebbe causare danni irreparabili all'intero ecosistema marino.

L'oceano è fonte di antiossidanti ed afrodisiaci

I regimi alimentari maggiormente diffusi nell'ultimo secolo sono improntati su cibi di origine animale o vegetale che provengono per lo più dalla terra.

Le modificazioni climatiche e l'ingente quantità di persone che quotidianamente necessità di nutrirsi hanno però creato l'esigenza di cercare diete alternative che possano comunque offrire il giusto apporto di sostanze nutritive. In seguito ad approfondite ricerche operate dalle Accademie delle Scienze dislocate sull'intero territorio europeo, si è compreso che molto probabilmente sarà l'oceano la principale fonte dalla quale l'intera popolazione mondiale potrà attingere gli alimenti. Si parla infatti di una tipologia di cibo del futuro che giungerà per l'appunto dal mare. A spiegarlo è stato Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, il quale ha sottolineato quanto possa essere importante prestare attenzione all'oceano, soprattutto per le future priorità politiche europee inerenti al campo dell'alimentazione: sono molte infatti le specie marine ad avere proprietà antiossidanti, antinfiammatorie ed infine afrodisiache.

Il cibo del futuro proviene dall'oceano

Il documento titolato Food from the Oceans, redatto da un gruppo di biologi che ha effettuato ricerche ed approfondimenti a livello europeo, ha svelato quanto l'oceano possa aiutarci nel risolvere il problema mondiale dell'alimentazione. Secondo quanto riportato dal professor Roberto Danovaro all'Ansa, si parla di circa 3 miliardi di persone in più da sfamare per i prossimi 30 anni; proprio per questo motivo, è necessario progettare già da ora un piano per riuscire a coprire l'intera esigenza nutrizionale.

Nello specifico, l'oceano può offrire all'uomo differenti tipologie di cibo, dai pesci alle alghe, dai mitili agli erbivori marini. Tra queste, quella dei pesci è quella attualmente più consumata ma sarebbe opportuno ri-educarci con l'obiettivo di includere nella dieta del futuro anche altre specie. Ne sono un esempio i cetrioli di mare (scientificamente note con il nome di oloturie) e le alghe presenti sui fondali, che hanno un alto valore nutrizionale essendo ricchi di antiossidanti ed antinfiammatori.

Inoltre, gli erbivori marini contengono anche sostanze afrodisiache. L'introduzione di tali alimenti però deve essere effettuata in maniera ponderata, in quanto un'intensa attività di prelevamento potrebbe causarne un danno irreparabile. Bisognerebbe dunque operare particolari politiche a livello internazionale, che vadano a preservare la conservazione delle specie.

L'importanza degli antiossidanti nella dieta

All'interno di una dieta sana ed equilibrata, gli antiossidanti svolgono un'importante azione che va a preservare la salute dell'uomo. Proprio per questo motivo, un regime alimentare corretto dovrebbe prevedere l'assunzione di determinate quantità di alimenti con tali proprietà, proprio come quelle garantite dalla frutta e dagli erbivori marini.

Ma a cosa servono precisamente? I cibi ricchi di queste sostanze permettono al nostro organismo di espellere i cosiddetti radicali liberi, i quali sono i principali responsabili dell'invecchiamento e del danneggiamento del sistema immunitario. La loro assunzione permette dunque di limitare la veloce propagazione delle malattie e di mantenere il corpo in salute. In ogni caso, è bene assumerli con moderazione in quanto un'eccessiva quantità di antiossidanti può produrre l'effetto contrario.