Se gli spermatozoi maschili sono pigri o presenti in una bassa concentrazione questo indicherebbe probabili rischi non solo dal punto di vista della fertilità, ma anche della Salute generale del genere maschile. Uno studio coordinato dal Dottor Alberto Ferlin dell'università di Brescia avrebbe, inoltre, riscontrato una correlazione diretta con una maggiore probabilità di soffrire di problemi cardiovascolari, come pure di diabete ed osteoporosi.

Lo studio italiano

I risultati dello studio, svolto in collaborazione con il Professor Carlo Foresta, ordinario di Endocrinologia e Andrologia all'università di Padova e presentato nel corso del 100° meeting Endo 2018 in corso di svolgimento a Chicago, ha interessato quasi 5200 uomini con accertati problemi di fertilità.

Sono stati analizzati approfonditamente sia il livello di spermatozoi che i parametri metabolici, come pure i livelli di ormoni riproduttivi dei soggetti partecipanti. Secondo quanto spiegano Ferlin e Foresta, anche se è la prima volta che fertilità e problemi metabolici vengono associati insieme, si è riscontrato che gli uomini che soffrono di sterilità hanno una probabilità maggiore di sviluppare importanti problemi di salute consistenti e concomitanti .

I consigli degli esperti

Normalmente, come fanno notare gli esperti si parla di soggetti con problemi di fertilità quando il numero degli spermatozoi non supera i 39 milioni. Ma questo, se da una parte non significa che questi soggetti non possono avere figli, dall'altra non vuol dire che debbano sottovalutare il problema.

Anzi lo studio ha evidenziato come nei testicoli, che sono delle vere e proprie ghiandole endocrine, viene prodotto l'enzima che attiva la vitamina D, fondamentale nell'assimilazione e fissaggio del calcio nelle ossa. Infatti, lo studio ha anche riscontrato come nelle persone sterili o con problemi di fertilità vi siano bassi livelli di questo enzima.

Di conseguenza, la prevenzione assume un ruolo fondamentale. Anche perché la vitamina D svolge un ruolo importante nelle funzioni metaboliche e cardiovascolari. Ma anche nell'attività muscolare in generale.

Lo studio ha, poi, evidenziato il ruolo di un secondo ormone, prodotto dai testicoli e legato allo sviluppo delle ossa.

È stato denominato Insl 3 e si è capito che la sua alterazione, durante la prima infanzia, impedisce la normale discesa dei testicoli. Inoltre, nei soggetti adulti la sua alterazione è legata ad una generale fragilità muscolo - scheletrica. Gli esperti ribadiscono, quindi, l'importanza di un'adeguata prevenzione.