Per poter combattere il vizio del fumo potrebbe arrivare un test del sangue e della saliva in modo da "riconoscere" il metodo più efficace per smettere. Uno studio condotto qualche tempo fa dall'Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa ha aperto uno spiraglio per tutti i fumatori che hanno intenzione di abbandonare il tabacco. Il fumo è la prima causa di morte facilmente evitabile.
Lo studio effettuato su oltre cento fumatori
L'esperimento è stato condotto dall'Azienda Ospedaliero Universitaria di Pisa e presentato in occasione del XIX Congresso Nazionale della Società Italiana di Pneumologia (SIP), in corso a Venezia.
Questo studio che ha riguardato oltre cento fumatori ha fatto emergere un particolare che finora era sfuggito a molti fra medici ed esperti: ciascuno di questi fumatori aveva un metabolismo della nicotina diverso, e ciò comportava uno smaltimento della nicotina differente fra i vari individui presi in esame. Inoltre è stato appurato che coloro che avevano il metabolismo più rapido erano meno propensi alla dipendenza dal fumo, a differenza degli altri. Questo ha fatto comprendere che c'è una correlazione fra la quantità di fumo inspirata e il metabolismo dell'organismo stesso. Si dovrebbe dunque trattare ogni singolo caso diversamente, ovvero con un trattamento che corrisponde esattamente alle esigenze di quel determinato individuo.
Il trattamento potrebbe essere determinato da un test che coinvolge saliva e sangue
Molti purtroppo non riescono a smettere di fumare pur volendolo: solitamente ci si serve di cerotti ed altri prodotti solo apparentemente adatti a tutti. Per questo motivo potrebbero essere presto introdotte analisi accurate di sangue e di saliva pensate apposta per misurare il metabolismo della nicotina in quel determinato organismo. E dunque intervenire di conseguenza con un trattamento mirato e per forza di cosa efficace, che consenta una volta per tutte di abbandonare il vizio del fumo (salvandosi la vita e risparmiando parecchio denaro).
I numeri dei fumatori
Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità ogni anno il fumo uccide oltre sette milioni di persone, di cui 890mila per fumo passivo.
Una mortalità altissima che potrebbe essere combattuta se non abbattuta del tutto; in 8 casi su 10, chi decide di smettere per le possibili conseguenze del fumo sulla propria salute fallisce, segno evidente di come sia venuto il momento di portare avanti un pull di iniziative serio e mirato che guardi alle specifiche esigenze di ogni paziente.