Cozze contaminate da saxitossina. Il Ministero della Salute lancia l’ennesimo allarme sull’intossicazione alimentare provocata dall’ingestione di questi particolari molluschi. L’allerta Rasff (sistema di allerta rapido per alimenti e mangimi) riguarderebbe l’Italia e tutti i paesi dell’Unione Europea. Nel dettaglio, il ministero della Salute in Italia, ha fatto diramare la segnalazione della contaminazione sottolineando la pericolosità, che accompagna questa volta l’allarme, poiché potrebbe causare una particolare sindrome paralitica da ingestione di molluschi (Paralytic Shellfish Poisoning).

Cozze contaminate da saxitossina: l’allerta del Ministero

Il consumo di cozze è spesso accompagnato da un potenziale pericolo di contrarre infezioni intestinali e sindromi virali legate, il più delle volte, al vibrone del colera, alla salmonella o all’Escherichia coli e alla consumazione dei mitili crudi. Questa volta, a quanto pare, i consumatori dovrebbero prestare maggiore attenzione, poiché il sistema di allerta del Ministero della Salute, inviato in questi giorni, e nello specifico attraverso la notifica del 31 maggio numero 2019.1996, include una segnalazione di potenziale intossicazione alimentare provocata dall'ingestione di mitili che hanno accumulato saxitossina al di sopra dei limiti stabiliti dalla legge.

Il pericolo risiede anche nel fatto che questa sostanza rimarrebbe pericolosa anche in seguito alla cottura dell’alimento. La caratteristica dei molluschi è quella di filtrare le acque nelle quali risiedono e di conseguenza accumulano anche la saxitossina contenuta in alcune alghe tossiche che sono presenti anche nei mari italiani.

Per questo motivo la legislazione italiana in merito alle indicazioni stabilite dall’UE ha stabilito un limite di tollerabilità per queste specifiche tossine PSP (Paralytic Shellfish Poisoning).

Sindrome paralitica da molluschi: di cosa si tratta

Ma cosa succede a chi consuma cozze contaminate da saxitossina? I sintomi della sindrome paralitica da molluschi compaiono generalmente entro 30 minuti dalla ingestione dei cibi contaminati e comprendono diarrea, vomito e presenza di parestesie in genere localizzate alle labbra, alla lingua e alle estremità delle mani.

Nei casi più gravi si presenta un collasso a livello cardiovascolare accompagnato a importanti problematiche respiratorie. Nei pazienti che sopravvivono a questa grave intossicazione permangono per alcune settimane astenia e perdita di memoria. Il tasso di mortalità varia dall’1 al 22 per cento e le terapie da impiegare sono soprattutto legate alle terapie per combattere la paralisi respiratorie e il lavaggio gastrico. Il presidente dello ‘Sportello dei Diritti’, Giovanni D’Agata, raccomanda pertanto di prestare estrema attenzione, poichè i mitili interessati al richiamo potrebbero venire commercializzati anche da canali non legali e questo potrebbe esporre, come abbiamo visto, i consumatori a un grave rischio per la loro salute.