Nel corso del briefing quotidiano con i giornalisti, oltre a fornire le cifre aggiornate sul contagio del Covid-19, il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha voluto fornire delle indicazioni su quelle che sono le differenze tra questo nuovo Coronavirus e i comuni virus influenzali. Negli ultimi giorni il Covid-19 si sta diffondendo in misura maggiore fuori della Cina, in Paesi come Italia, Iran, Giappone e Corea del Sud.

Covid-19, conosciamolo meglio

Il direttore dell'OMS Ghebreyesus, nel quotidiano briefing con i giornalisti, non nasconde la grande preoccupazione sulla diffusione dell’epidemia (non ancora pandemia) nella Corea del Sud, in Italia, in Iran e in Giappone.

Chiarisce anzitutto che il SARS-CoV 2 è un nuovo virus, di cui finora non si disponevano informazioni di nessun tipo. Non si comporta quindi come un virus dell’influenza. Quello che adesso sappiamo su questo nuovo coronavirus è basato sulle informazioni che ogni giorno giungono all'OMS dalle zone interessate dall'infezione.

Tra SARS-CoV 2 e l’influenza stagionale ci sono quattro principali differenze. La prima è che l’influenza stagionale può essere trasmessa con molta più facilità da persone infette asintomatiche. Cosa che, per i dati finora disponibili, non sembra avvenga con SARS-CoV 2. A conferma di ciò ci sono i dati epidemiologici della Cina dove è stato osservato che solo l’1% dei casi riportati è asintomatico; quasi tutti i soggetti risultati positivi entro un paio di giorni hanno manifestato i sintomi.

La seconda differenza è la mortalità. Quella associata al Covid-19 è di circa il 3,4% mentre con l’influenza stagionale la mortalità è meno dell’1%. E questo perché nel mondo, molti hanno accumulato una certa immunità ai ceppi dell’influenza stagionale mentre, per ovvi motivi, non è possibile essere immuni in partenza contro un nuovo virus come il Covid-19.

Questo rende l'infezione molto più probabile a causa di una maggiore vulnerabilità delle popolazioni.

La terza differenza è nelle terapie. Contro i virus dell’influenza stagionale ci sono vaccini che, di anno in anno, vengono aggiornati e che proteggono ampie fasce di popolazione. Contro il Covid-19 sono in fase di sviluppo una ventina di vaccini, ma finora nessuno di questi ha ancora superato la fase di sperimentazione.

La quarta differenza elencata da Ghebreyesus è che la diffusione del Covid-19 può essere – e deve essere – contenuta, limitando i contatti con le persone. Questa, suggerisce il direttore dell'OMS, deve avere la massima priorità in tutti i Paesi, con misure tempestive e perentorie. È l’unico modo attualmente disponibile per arginare la diffusione. Cosa non immaginabile con l’influenza tradizionale.

Ma cosa sono questi coronavirus?

Sono una vasta famiglia di virus RNA che, visti al microscopio, hanno un aspetto simile a una corona. Sono responsabili di una serie di malattie, dal comune raffreddore a malattie respiratorie anche gravi, come la Sindrome respiratoria mediorientale (MERS) e la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

I primi coronavirus furono identificati a metà degli anni '60. Possono infettare sia l’uomo che alcuni animali. Normalmente attaccano le cellule epiteliali del tratto respiratorio e gastrointestinale. Finora i coronavirus descritti come patogeni per l’uomo sono sette: due beta-coronavirus: HCoV-OC43 e HCoV-HKU1 e due alfa-coronavirus: HCoV-229E e HCoV-NL63. Tutti questi possono causare raffreddori comuni e, in alcuni casi, anche gravi infezioni delle vie respiratorie.

I restanti tre coronavirus umani sono sempre dei beta-coronavirus: SARS-CoV, MERS-CoV e l’ultimo, comparso inizialmente a Wuhan (Cina), a dicembre 2019. Questo è stato inizialmente chiamato 2019-nCoV, ora rinominato SARS-CoV 2 dall'inglese: Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus 2.

Questo nome gli è stato dato dall'ICTV (International Committee on Taxonomy of Viruses), un comitato internazionale preposto alla designazione e denominazione dei virus. Sempre secondo questo comitato, SARS-CoV 2 è un “parente stretto” del SARS-CoV. La malattia provocata dal SARS-CoV 2 è stata definita Covid-19, dove “Co” sta per Corona – “vi” sta per virus, “d” sta per disease e “19” sta per 2019, anno in cui si è manifestato la prima volta.

La diffusione

Questi virus possono essere trasmessi da animali. Indagini approfondite sulle infezioni precedenti hanno stabilito che in Cina, nel 2002, il SARS-CoV fu trasmesso all'uomo dagli zibetti. Nel 2012, in Arabia Saudita, il MERS-CoV fu trasmesso dai dromedari.

Gli scienziati stanno ora cercando l’origine animale anche per il SARS-CoV 2.

Il nuovo coronavirus si diffonde principalmente con le goccioline (droplet) spruzzate con colpi di tosse, starnuti e mentre si parla. Per questo vengono date una serie di raccomandazioni a riguardo: lavarsi le mani frequentemente, con acqua e sapone e disinfettati a base di alcool (60%) e cloro (ipocloriti). Soprattutto se si toccano superfici ad uso promiscuo. I virus possono stazionare sulle superfici ma vengono immediatamente distrutti da disinfettanti a base di alcol (etanolo al 75%) o cloro all'1% (candeggina).