L’arrivo nella Capitale, nei primi anni '80, del fortissimo centrocampistaPaulo Roberto Falcao segnò un’epoca, al punto che trent’anni dopo il solosentire pronunciare il suo nome dà ancora i brividi a un’intera tifoseria. Nato adAbelardo Luz nel 1953 da una donna di origini calabresi, prima di deliziare itifosi giallorossi ha militato nell’Internacional di Porto Alegre, squadra conla quale vinse il titolo brasiliano per cinque volte in sei anni, un record.

Falcao: un marziano a Roma

Giocatore moderno, definito universale per la spiccataattitudine a occupare con uguale autorevolezza diverse zone del campo, misepiede a Roma (si dice su segnalazione del giornalista Ezio De Cesari)proferendo una frase destinata a passare alla storia: “Sono venuto qui pervincere lo scudetto”.

Lo spirito di Falcao la diceva lunga sul suo particolarecarisma, che gli valse presto l’appellativo di allenatore in campo. I tifosiromanisti, in parte delusi dal mancato arrivo di un altro fenomeno brasiliano ecioè Zico, rimasero sorpresi da tanta determinazione, che fu scambiata per incoscienza.

Dopo una fase diambientamento, un suo straordinario colpo di tacco volante per il goal dibomber Pruzzo contro la Fiorentina chiarì a tutti che il Presidente Viola aveva fatto l'affare della vita. Ful’inizio di una lunga storia d’amore con un'intera città, culminata nella conquista del secondoscudetto della storia di Roma sportiva: quello del 1982/’83. In panchina c'era Niels Liedholm, detto Il Barone.



Punto fermo anche nel Brasile

Una curiosità: nel 1978 Falcao fu escluso dallanazionale brasiliana (il CT era Coutinho) in partenza per i Mondiali argentini perché dichiarò di non accettare lapanchina. Ebbe modo di rifarsi nel mundial spagnolo del 1982. I tifosi azzurriricorderanno certo un suo bellissimo goal proprio contro l’Italia, un goal cherischiò di rovinarci la festa. Impressionante il centrocampo di quel Brasile,che riuniva giocatori del livello di Zico, Eder, Socrates, Junior, Cerezo e appuntoFalcao. Tutta gente coi piedi di velluto.

Alcune curiosità

Nell’ultima stagione italiana, il brasiliano percepiva lo stipendio piùalto dell’intera serie A: un miliardo di vecchie lire.

Attualmente Falcao, dopoalcune esperienze da allenatore, commenta le partite di calcio trasmessedall’emittente Rede Globo. Unico rimpianto di una carriera da marziano: larinuncia a battere uno dei rigori contro il Liverpool nella storica finale diCoppa dei campioni ‘83/’84 giocata proprio allo stadio Olimpico. Dissero chenon se la sentì, in realtà aveva un ginocchio malconcio ed era sceso in camposolo grazie a un’infiltrazione. Non bisogna stupirsi: in fondo era umano anche il Divino…