Joseph Blatter non si arrende e passa al contrattacco puntando il dito contro le motivazioni della sentenza che lo hanno condannato a una squalifica di otto anni dalla Fifa. Lui, il padre padrone del calcio mondiale che ha pilotato dal 1998 la regia dell’intero sistema, non vuole proprio saperne di uscire di scena, soprattutto in questo modo. Sepp nella conferenza stampa - convocata subito dopo il pronunciamento avverso delComitato etico- ha annunciato il ricorso in Appello, al Tas (il Tribunale arbitrale dello sport) e alla giustizia svizzera.

Un iter che darà modo ai suoi legali di provare a dimostrare l’estraneità ai fatti contestati. “Continuo a essere il presidente della Fifa” ha rivendicato lo svizzero puntando il dito contro il quadro probante messo in piedi dall’accusa. Secondo Blatter il processo al quale è stato sottoposto ha avuto il chiaro obiettivo strumentale di gettare fangosulla sua credibilità internazionale, oltre che sugli interessi del giocattolo pallonaro. “Se i prossimi mondiali di calcio fossero stati assegnati agli USA e non alla Russia - ha concluso Blatter parlando ai cronisti accorsi in massa - tutto questo processo non sarebbe iniziato”.