A poco più di quattro mesi dalle Olimpiadi di Rio 2016 sembrava tutto definito per il programma del Ciclismo su pista. Per l'Italia, come abbiamo visto qualche giorno fa, i posti disponibili sarebbero due: uno quello di Elia Viviani nell'Omnium, l'altro quello di Francesco Ceci nel Keirin.Ma l'Unione Ciclistica internazionale pare non siadella stessa idea.

Ceci primo delle riserve

Di tutta la spedizione azzurra ai Mondiali di Londra 2016, Ceci è stato uno dei pochi a festeggiare: il suo 13esimo posto nella sua disciplina sembrava potergli garantire l'ultimo pass utile per partecipare alle Olimpiadi nel keirin, e così ha comunicato anche la Federciclo sul suo sito il giorno della gara.

In seguito, però, l'Unione Ciclistica Internazionale ha diramato l'elenco degli ammessi alla prova olimpica, e il nome di Francesco Ceci è comparso tra le riserve; il primo delle riserve.

Il problema nasce dal meccanismo, tutt'altro che semplice, di assegnazione dei pass per Rio 2016: per farla facile, esso prevede che ci siano delle quote per i ripescaggi e che in base a queste 5 posti spettino all'Europa, 3 all'America, 2 all'Asia e 1 a testa a Oceania e Africa; non solo: è previsto che ogni nazione possa schierare un solo concorrente, ma nella lista diramata dall'UCI ci sono ben due nomi di giapponesi.

Il ricorso di Federciclo

Il posto di Yuta Wakimoto è blindato, e ok, mentre su quello diKazunari Watanabe c'è qualche dubbio in più: è vero che questo atleta precede il nostro Francesco Ceci nel ranking, ma per la regola di "un solo atleta per nazione" il secondo posto assegnato all'Asia dovrebbe andare al maleseAzizulhasni Awang e non a un secondo giapponese.

Per questo la Federazione Italiana Ciclismo ha presentato ricorso, e confida che possa essere accolto regolamento alla mano. Di triste c'è che la UCI ha diramato un elenco evidentemente sbagliato, e se l'errore nella vita può sempre starci è ben più surreale che a cascarci sia chi quella stessa regola l'ha scritta e deve provare a farla rispettare.

Voi che ne pensate?