Una vita in rossonero, primo pioniere milanista del calcio europeo e intercontinentale. 15 stagioni in serie A condite da 412 presenze di cui 347 con la maglia del 'diavolo'. Parlare di Cesare Maldini, padre dell’altrettanto famoso e vincente figlio Paolo, è parlare di una delle figure del calcio mondiale.

Vittorioso antesignano della coppa dalle grandi orecchie: indimenticabile la prima vittoriosa Coppa dei Campioni milanista vinta a Wembley da capitano contro la storica armata del Benfica di Eusebio nel 1963, inizia a giocare nella squadra della sua città, Trieste, e dopo due stagioni si trasferisce al Milansquadra in difficoltà negli ultimi tempi – indossandone la maglia dal 1954 al 1966.

Dodici anni. Chiude la carriera nei club con una stagione a Torino.

Non solo calcio giocato: il Maldini allenatore

Era decisamente un altro tipo di calcio quello praticato da Cesare. Meno movimento, più tocchi, tanta classe, poca atletica. Ha solcato gli stessi campi di altrettanti famosi campioni: Rivera, Altafini, Trapattoni, ed ha potuto imparare dal grande Nereo Rocco, indimenticato allenatore. E la carriere di Maldini padre, si spinge, infatti, ben oltre il calcio giocato. Inizia la carriera da allenatore come vice proprio di Rocco. Poi guadagna grande stima con le avventure col Foggia, Ternana e la promozione in B col Parma.

La sua avventura italiana da tecnico poi si tinge di azzurro Italia.

Sei annate da vice Bearzot. Il mondiale conquistato nel 1982 in Spagna. In seguito solo vittorie. Dieci lunghi anni alla guida dell’under 21, e tre campionati europei conquistati consecutivamente. A suon di vittorie arriva la nazionale maggiore con cui disputa Francia 98 e subendo l’eliminazione proprio dai padroni di casa agli ottavi.

Oltre l’Europa: il Paraguay e gli ultimi anni da commentatore

L’ex allenatore dell’Italia è stato tra primissimi italiani a valicare i confini nazionali come commissario tecnico. Viene infatti ingaggiato dalla federazione paraguaiana in vista dei mondiali in Corea e Giappone del 2002, con la quale riesce a ottenere la qualificazione e a superare il girone eliminatorio per subire la sconfitta ai danni della Germania agli ottavi.

Con questa esperienza ha detenuto un record come allenatore più anziano, a 70 anni, a prendere parte al massimo torneo sportivo internazionale, record che verrà poi detenuto da Otto Rehhagel. Le sue esperienze internazionali non si limitano alla carriera da allenatore e rivestirà il ruolo di commentatore sportivo per Al Jazeera Sport con l’altro ex calciatore Altobelli.

La figura di Maldini è sentimentalmente legata a quella del giocatore bandiera che va sempre più scomparendo nel moderno calcio fatto di spese folli e fior di quattrini. Quelli come lui vanno ricercati con la lente di ingrandimento tra i campi da gioco. Il figlio Paolo, Alex Del Piero, e ultimo Francesco Totti. Gli ultimi a vestire per più di una decade la stessa maglia.