Non è stata la Parigi Roubaix che Fabian Cancellara sognava come atto finale della sua ultima campagna del nord. Una corsa segnata dalla sfortuna e dalle cadute, in cui Cancellara è finito ben presto fuori gioco. Ma nonostante una conclusione davvero poco felice, il campione svizzero ha vissuto con grande signorilità la sua uscita di scena dal teatro che l’ha visto mattatore per oltre un decennio. “Questo è il ciclismo”, sono state le prime parole di Cancellara.
Cancellara, una Roubaix sfortunata
La Parigi Roubaix è anche questo: cadute, colpi di scena, imprevisti e pericoli ad ogni metro.
Lo sa bene Fabian Cancellara, che proprio qui ha costruito parte della sua leggenda. “Sapevo che sarebbe stata una corsa speciale perché non era asciutto dappertutto”, ha raccontato Cancellara, “era iniziato tutto bene, un buon sonno, una buona colazione e Popovich nella prima fuga di giornata. La situazione era perfetta, poi improvvisamente le cose sono iniziate ad andare in modo diverso”. La caduta avvenuta ad oltre 110 km dal traguardo ha spezzato il gruppo, con Cancellara che si è trovato a dover inseguire insieme ad altri favoriti come Peter Sagan. “Sapevo che era problematico ma che non era finita perché la Roubaix è una corsa molto difficile”, ha spiegato Cancellara, che poi però ha dovuto arrendersi dopo la caduta nel tratto di Mons en Pevele.
“Ho continuato a combattere, era il mio ultimo sforzo. Ma dopo 10 o 15 km di inseguimento ho rinunciato, era impossibile”.
Una carriera comunque leggendaria
Cancellara è arrivato nel velodromo quando Hayman aveva conquistato a sorpresa la vittoria già da oltre sette minuti. E qui il fuoriclasse svizzero è caduto di nuovo, in maniera inopinata, cercando di sventolare la bandiera svizzera mentre percorreva un giro d’onore. Ma stavolta Cancellara, dopo essersi prontamente rialzato, l’ha presa con una risata. Ed anche nel dopo corsa si è mostrato sereno e rilassato nonostante la giornataccia: “Anche cadere nel velodromo davanti ai miei fan non mi interessa, perché una caduta in più o in meno non cambia nulla per la mia carriera”, ha raccontato Cancellara, “voglio solo godere di questa ultima Roubaix insieme a Popovich, che è alla sua ultima corsa. Anche se non abbiamo vinto stasera celebreremo. Questo è il ciclismo, questo è lo sport. Si può vincere e si può perdere e possiamo ancora celebrare tutto questo”.